Per molti Steve Jobs era un genio dell'high tech, un visionario hippie, un innovatore se non addirittura un mentore. Per altri era solo un industriale dispotico, un individuo che vampirizzava le idee altrui trasformandole in oro. La verità, come si suol dire, sta nel mezzo: Steve Jobs era tutto questo e molto di più. Un figlio della cultura del flower power che ha conquistato la vetta del gota dell'economia mondiale. Una persona caparbia che ha trasformato il culto della Mela da una minoranza di mercato in un colosso che negli ultimi cinque anni ha praticamente raddoppiato i suoi dipendenti arrivando ad avere una liquidità di capitale maggiore di quella degli Stati Uniti d'America. Un burbero venture capitalist noto per il suo caratteraccio che esigeva moltissimo dai suoi dipendenti perché aveva una regola ferrea e schietta circa il dare sempre il massimo: “Molte persone non sono abituate ad un ambiente in cui è richiesta l'ecce...