La foto ufficiale che arriva dal backstage dell'adattamento cinematografico del libro di David Mitchell Cloud Atlas (L'Atlante delle Nuvole), a conclusione delle riprese, è interessante per diversi motivi. Il più ovvio, e forse più "mondano" è collegato al fatto che si tratta della prima apparizione pubblica di Lana Wachowski dopo le foto postate su Twitter un paio di anni fa da Arianna Huffington.

Come è noto, i fratelli Wachowski mantengono uno stretto riserbo sulla loro vita dentro e fuori dal set evitando di concedersi a tutte quelle attività di promozione stampa e pierraggio normalmente connesse alla professione di filmmaker.

Poi abbiamo un motivo più strettamente "cinematografico": nella foto, oltre ai registi Tom Tykwer, Lana Wachowski e Andy Wachowski, allo scrittore del libro David Mitchell seduto sullo sfondo con a lato i produttori della pellicola, possiamo ammirare vari oggetti di scena provenienti dai differenti capitoli in cui è suddivisa la storia: il maggiolino arriva da Half-Lifes: The First Luisa Rey Mystery (con Halle Berry), il pianoforte da Letters from Zedelghem, la navicella blu e i palloncini gialli da An Orison of Sonmi~451, i monumenti da Sloosha’s Crossin’ an’ Ev’rythin’ After, mentre il carretto a malapena visibile a destra potrebbe provenire da The Pacific Journal of Adam Ewing (con Tom Hanks).

Ecco l'immagine:

Ecco la trama del libro, come riportata sulla quarta di copertina dell'edizione italiana pubblicata da Sperling & Kupfer/Frassinelli con il titolo L'atlante delle nuvole:

"Il diario di un notaio americano di metà Ottocento, giunto sull'isola di Chatham, nel Pacifico, per assistere ai devastanti effetti del colonialismo. L'epistolario di un giovane musicista nel Belgio tra le due guerre mondiali che, talentuoso ma senza un soldo, mette in atto un diabolico piano per intrufolarsi nella magione di un celebre compositore e carpire non solo le sue intuizioni musicali ma anche le grazie della moglie e della figlia. L'odissea di un'intrepida giornalista che si trova in mano la scottante denuncia di uno scienziato contrario a un catastrofico progetto nucleare e quindi ucciso su commissione dalla propria azienda. Le vicissitudini rocambolesche di un editore inglese in fuga dai creditori nella Londra anni Ottanta. Il testamento di un clone schiavizzato in una sorta di McDonald's della Corea futuristica. L'alba del nuovo mondo all'indomani dell'apocalisse… Sei diverse storie, collocate in tempi e spazi diversi, che allacciano tra loro una stupefacente rete di rimandi, echi, collegamenti. Ciascuna narrazione s'interrompe, a effetto, per poi ricominciare e ricongiungersi in un'architettura narrativa sontuosa. Attingendo a linguaggi e a generi letterari differenti, Mitchell sorprende ancora una volta il lettore, spingendolo a riflettere, in un ardito gioco, sul fluire incessante, mutevole e ciclico della vita, impossibile da fissare, come il corso infinito delle nuvole.