In occasione della premiere internazionale di Battleship a Londra tenutasi a fine marzo, abbiamo partecipato assieme agli amici di ScreenWeek.it alla conferenza stampa del film in presenza del regista Peter Berg e dei protagonisti Taylor Kitsch (Friday Night Lights, John Carter), Brooklyn Decker (Mia Moglie per Finta) e Rihanna (qui al suo esordio cinematografico).

Del film vi abbiamo già parlato nella nostra recensione in anteprima, ma la premessa è palese sin dal titolo, Battleship, che riprende il nome del celebre gioco da tavolo Hasbro (qui co-produttrice assieme alla Universal Pictures) e che da solo basta a introdurre un grande film d'azione. Tanta azione ma anche fantascienza: un gruppo di navi della marina americana e giapponese si trovano infatti a dover affrontare nientemeno che una minaccia aliena nei pressi delle Hawaii.

 

 

Nel film vediamo elementi tratti dal noto gioco da tavolo, ma ovviamente ci sono anche gli alieni. Peter, ce ne vuoi parlare?
Berg: Ho sempre desiderato realizzare un film "navale", mio padre era un marine e lui ci raccontava sempre aneddoti sulle battaglie navali tra Inglesi e Tedeschi o tra Americani e Giapponesi durante la 2° Guerra Mondiale. Il mio è un omaggio alla marina militare, ma anche un bel popcorn movie che punta a intrattenere il pubblico. E' per questo che abbiamo deciso fin da subito un nemico intrigante, che non mostrasse la solita contrapposizione USA/Giappone, o Cina contro Inghilterra. Stavamo cercando un altro nemico, e io mi imbattei in un documentario sui Goldilock Planet, condotto da Stephen Hawking. Scoprii che noi stiamo mandando dei segnali a questi pianeti "simili" alla terra, e nel documentario Hawking diceva che secondo lui era una pessima idea: "Se captassero il segnale e decidessero di venire da noi, le conseguenze non sarebbero certo positive". E così è nata l'idea per questo film. Io chiamo pellicole come questa "superfilm": sono film colossali, epici che vengono prodotti da registi che caratterizzano questo genere: Abrams, Bay, Cameron, Favreau. Volevo fare un film che rientrasse in questa categoria, con tanta azione e CGI.

Ma voi credete negli alieni?
Kitsch: Mettiamola così: penso sia molto divertente e intrigante pensare alla possibilità che esistano!
Decker: Beh, io mi limito a dire che penso che sia un po' assurdo pensare di essere gli unici nell'Universo…
Rihanna: Io invece non ci avevo mai pensato molto, ma dopo aver visto questo film ho deciso di approfondire l'argomento perché lo trovo intrigante…

Taylor, tu e il regista Peter Berg siete rimasti in contatto dopo Friday Night Lights?
Kitsch: Sì, siamo sempre stati amici. Stavo girando un film qui a Londra, ci siamo incontrati e mi ha proposto di girare questo film. Essendo amici, a volte fare le cose insieme può essere un problema, ma in realtà questo film ci ha uniti di più. Peraltro ho potuto utilizzare ciò che avevo imparato proprio in Friday Night Lights, dove lavoravo moltissimo senza prove di scena: quell'esperienza mi ha fatto crescere tantissimo come attore, e così sul set ho utilizzato questi insegnamenti. Il mio personaggio, però, lo abbiamo costruito insieme la prima sera che abbiamo cenato insieme per parlare del film!

E tu, Brooklyn, come ti sei trovata a lavorare con Pete?
Decker: E' la prima volta che lavoro con lui, ma la mia scelta di partecipare al film è stata condizionata proprio dalla mia volontà di collaborare con lui. Mi piace molto come gestisce i personaggi femminili, sempre molto forti.

Rihanna, sappiamo che da tempo stavi pianificando il tuo debutto sul grande schermo. Perché hai scelto questo film?
Rihanna: Abbiamo lavorato molto tempo per pianificare questo debutto, non trovavo mai un ruolo adatto. Quando mi hanno fissato l'appuntamento non sapevo che avrei incontrato Peter: mi avevano detto che avrei incontrato la mia manager e invece c'era lui. Mi ha mostrato un mucchio di materiale sul film, le maquette degli alieni, le foto preparatorie, i concept e tutto quanto. Inizialmente sono scoppiata a ridere perché non capivo nulla: mi sono resa conto che lui era il regista solo alla fine dell'incontro. Ma poi mi ha spiegato tutto quello che dovevo sapere sul personaggio, e ho capito che era un ruolo perfetto per me.

Taylor, Liam Neeson ha la capacità di intepretare personaggi molto simpatici e carismatici, o molto cattivi. Cosa hai pensato quando te lo sei trovato davanti sul set?
Kitsch: In realtà siamo diventati amici appena ci siamo conosciuti sul set. Girare le nostre scene è stato molto divertente, perché il rapporto tra i due personaggi è palesemente in bianco e nero e noi potevamo giocare su questa cosa.

Brooklyn, molte tue scene sono con il colonnello Greg Gadson [leggi la nostra intervista]: come è stata questa esperienza?
Decker: Greg ha perso le gambe in Iraq nel 2007. E' una persona a cui sono capitate veramente molte avventure (e disavventure), e quindi averlo sul set ci ha dato una forte dose di realismo. E' una persona bravissima, ha grande coraggio e ha voluto portare la sua esperienza personale nel film: lavorare con lui è stata la cosa più interessante di tutta questa avventura.

Rihanna, tu hai molte scene d'azione in questo film. Come è stato lavorare con la tua trainer?
Rihanna: Molto faticoso! Lei è la versione "nel mondo reale" del mio personaggio. Siamo diventate amiche e abbiamo lavorato moltissimo assieme. Io la vedevo allenarsi, guardavo il suo linguaggio del corpo per imparare come muovermi in maniera realistica. Mi ha spiegato come usare le armi, come imbracciarle, e io ho fatto di tutto per incarnarla nel migliore dei modi: una donna splendida, ma capace di intimidire con una sola occhiata. Veramente cazzuta!

E come è stato il training fisico?
Rihanna: Ho lavorato moltissimo, ed essere affiancata da veri soldati mi ha un po' spaventato, perché mi ha costretto a entrare nel loro mood, nella loro mentalità per poterli incarnare al meglio. E' stata una esperienza molto profonda che mi ha collegata a questo personaggio: qualcosa di intenso ma necessario. Spesso ho pensato di arrendermi, non tanto lasciar perdere il film quanto… l'allenamento! Posso giurarvi che allenarmi per questo film mi ha fatta letteralmente impazzire…

Volevi fare un film da molto tempo: è stato come ti aspettavi?
Rihanna: Assolutamente sì: è stato divertente, ero spaventata perchè si trattava del mio primo film, ma Peter in questo senso è stato bravissimo e mi ha calmata. Il mio primo giorno avevo dodici frasi da dire a memoria, e non ricordavo nulla, ma per fortuna mi hanno spiegato come memorizzare tutto senza "pensarci veramente", e ce l'ho fatta…

Pare che uno dei produttori abbia detto che il protagonista, lo scapestrato Hopper, è ispirato proprio a Peter Berg. E' vero?
Peter: Guardate, nel film Hancock Will Smith diceva che Hancock era ispirato a me. Francamente non lo so! Penso che ogni regista metta la sua personalità nei film e nei personaggi… in entrambi i casi, lo prendo come un complimento!
Kitsch: Francamente, ora che ci penso, la versione di Hopper che conosciamo all'inizio del film ti somiglia molto… [ridono]

Secondo voi cosa apprezzeranno di più gli spettatori di questo film?
Rihanna: L'azione e gli effetti speciali. Io stessa sono una spettatrice, e vedere il film per la prima volta è stata una esperienza inedita.
Kitsch: Quello che mi ispira molto è la forte dose di umorismo, penso che la gente lo apprezzerà molto. Egoisticamente, dirò che Hopper è il mio personaggio preferito! Ma non è tutto: guardando questo film la gente potrà imparare alcune cose sulla moderna marina militare, cose che forse non sapeva.

Rihanna, ora che hai provato entrambi, che differenza trovi tra il cinema e il palcoscenico?
Rihanna: Beh, salire su un palcoscenico rende nervosissimi, ma per me ormai è un luogo famigliare. Nel caso di Battleship, è la paura dell'ignoto a terrorizzare, e io non sapevo cosa aspettarmi: il set era immenso, c'erano centinaia di persone. Io cercavo di capire dove mi trovavo, e improvvisamente mi hanno detto: "Tocca a te, dì queste frasi!"

Peter, hai riempito la colonna sonora di classici della musica Rock. Come mai questa scelta?
Berg: Ho chiesto a un mio amico molto talentuoso di consigliarmi quali musiche potevo utilizzare per contribuire a formare il tono del film, e questi mi ha portato ben due cd di musica. Alla fine ho messo tutti i brani! Si tratta di classici del Rock, che poi Steve Jablonsky ha integrato nella sua colonna sonora originale. La cosa più incredibile è stata coinvolgere il chitarrista Tom Morello dei Rage Against the Machine: tutti questi talenti hanno contribuito a creare una vera e propria compilation rock, che alla fine mi ha procurato anche molti complimenti da addetti ai lavori!