Uscirà nei cinema di tutta Italia il 23 settembre, con il faccione di Martin Scorsese che racconta la sua esperienza, Delitto Perfetto in 3D, il primo di una serie di 10 restauri della Cineteca di Bologna che saranno portati al cinema uno alla volta ogni mese per 10 mesi.

Proprio Scorsese racconta di aver conosciuto il film di Hitchcock, come tutti, in 2D nonostante fosse andato a vederlo in sala nel periodo della prima uscita. Le disavventure produttive che ne ritardarono l’arrivo in sala di un anno infatti furono le medesime che gli impedirono una grande uscita in 3 dimensioni. Solamente negli anni ‘80 è stato riportato nelle sale nel formato 3D originale degli anni ‘50 (quello degli occhialini rossi e blu) nel quale Hitchcock l’aveva girato. Ed è stato in quell’occasione che anche Scorsese l’ha per la prima volta visto nella maniera corretta.

 Adesso Delitto perfetto 3D arriva in sala con tecnologia moderna, dimensionalizzato seguendo la linea dell’originale ma con le tecniche contemporanee. Il risultato, specie per chi conosce già il capolavoro, è fantastico.

Rispetto a moltissimo cinema in tre dimensioni di oggi si tratta di un film pieno di idee e soluzioni interessanti (una per tutte, Hitchcock tiene costantemente oggetti in primo piano davanti ai soggetti parlanti per enfatizzare la profondità), in cui la dimensione spaziale del 3D è usata per far percepire meglio l'ambiente in cui si muovono i personaggi e ovviamente, trattandosi di Hitchcock, tiene il pop-out (cioè l’immagine che esce fuori dallo schermo) solo per una scena, cruciale.

La cosa più curiosa è come un film tutto dialoghi, tratto da un’opera teatrale e ambientato praticamente in un solo ambiente, tragga giovamento dalla terza dimensione, cioè da un uso espressionista degli spazi. Basta vedere come è usata nella scena in cui nel buio si accende la luce della camera proiettando un fascio lungo il salotto, o nella prima conversazione tra Ray Milland e Anthony Dawson, tutta sguardi, distanze e cambi di prospettiva.

Dopo Delitto Perfetto 3D saranno altri 9 i titoli di grandissimo livello che la Cineteca di Bologna porta in sala in versione restaurata. Tra di essi qualche chicca inusuale (Risate di gioia) e un finale a sorpresa con un film non molto vecchio ma “di un regista in attività, perchè ci piaceva suggerire che i capolavori non sono solo quelli passati ma se ne fanno a tutt’oggi”.

  • IL GATTOPARDO di Luchino Visconti – 28 ottobre
  • LES ENFANT DU PARADIS (GLI AMANTI PERDUTI) di Marcel Carnè – 18 novembre
  • RISATE DI GIOIA di Mario Monicelli – 9 dicembre
  • NINOTCHKA di Ernst Lubitsch – 6 gennaio
  • THE GOLD RUSH (LA FEBBRE DELL’ORO)  di Charlie Chaplin – 3 febbraio
  • LA GRANDE ILLUSION di Jean Renoir – 3 marzo
  • ROMA CITTA` APERTA di Roberto Rossellini – 31 marzo
  • HIROSHIMA MON AMOUR di Alain Resnais – 28 aprile
  • CHINATOWN di Roman Polanski – 26 maggio