Articolo a cura di Davide Tessera

 

Nella giornata di ieri, Medusa ha organizzato una serie di incontri promozionali per il lancio di Il ricco, Il povero e  il maggiordomo, settima pellicola del trio comico composto da Aldo, Giovanni e Giacomo. Nella lista ci sarebbe anche Amplagghed al cinema "ma quello non lo contiamo, è come l'Europa League, questa è la Champions" precisa Giovanni. Con loro alla regia questa volta troviamo Morgan Bertacca, "un giovane della Cantera" lo definisce Giacomo, facendo un'altra similitudine calcistica; Bertacca è infatti coinvolto nei progetti di AG&G da una decina d'anni e ha già diretto i tre nello spettacolo teatrale Ammutta Muddica. "Punterei molto su questo ragazzo" insiste Giacomo.

L'incontro viene introdotto dal produttore Paolo Guerra che snocciola una serie di dati relativi all'ecosostenibilità della pellicola che segue il protocollo Edison Green Movie, ideato per azzerare ogni spreco e limitare l'impatto ambientale nella realizzazione dei film. Questo ha influenzato ogni ambito della produzione sin dal primo giorno di riprese: dagli allacci temporanei alla rete elettrica nazionale all'utilizzo di treno e car sharing per spostamenti e sopralluoghi, dall'uso di borracce di alluminio per i rifornimenti d'acqua (sfoggiate all'ingresso della sala) alla raccolta differenziata sul set. Un impegno pregevole e portato avanti con grande convinzione da tutta la troupe. La "lista verde" letta da Guerra dopo qualche minuto viene "disturbata" dagli interventi del trio che alleggeriscono subito l'atmosfera: Giovanni ad esempio sostiene di aver sempre indossato mutande in carta di riso durante le riprese mentre Aldo, tra uno sbadiglio e l'altro, tiene a precisare di aver sempre fatto i suoi bisogni a casa…

La conferenza, al venticinquesimo piano della spettacolare Diamond Tower, a pochi passi da Piazza della Repubblica, è iniziata con qualche minuto di ritardo a causa delle riprese del film (giunte alla terza settimana) in parte ambientato in questa zona milanese dal rinnovato fascino. Le location, quasi tutte nei dintorni, sono ovviamente modellate attorno alle peculiarità dei personaggi: quello interpretato da Giacomo è un ricco e spregiudicato broker appassionato di golf, con uno spettacolare ufficio di rappresentanza nella city e un'altrettanto lussuosa villa con parco e piscina appena fuori città (Imbersago). Il suo fido maggiordomo è Giovanni, cultore delle arti marziali e della filosofia giapponese. Aldo è invece un venditore abusivo nel mercato di quartiere di una zona ben più popolare che vive ancora con mamma ma sogna di aprire una bancarella tutta sua. Il destino e soprattutto le scellerate scelte di Giacomo, faranno colare a picco la sua attività e porteranno i tre a una convivenza forzata e infine a ideare un rischioso progetto per risolvere tutti i loro problemi. Se la cosa andrà in porto o meno lo si scoprirà solo dopo un matrimonio, un funerale, un maldestro appuntamento al buio e una rocambolesca irruzione di massa a suon di musica mariachi nella villa messa sotto sequestro.

Viene sottolineato dal trio quanto a differenza degli altri film (uno su tutti La leggenda di Al, John & Jack, ricorda un divertito Giovanni) ci siano molte presenze femminili; il cast comprende infatti Giuliana Lojodice, Francesca Neri, Sara D'Amario, Rosalia Porcaro e Guadalupe Lancho (nel ruolo di Dolores, la sanguigna cameriera sudamericana con cui il maggiordomo Giovanni ha una liason all'insaputa del titolare). I tre si sono detti molto lusingati di recitare con attrici di questo calibro: "Ogni volta quasi non ci crediamo… anzi, siccome il contratto viene firmato quasi il giorno prima delle riprese, fino al mattino dopo continuiamo a non crederci. Nei prossimi giorni ad esempio dovremmo incontrare Francesca Neri, vi faremo sapere…", scherza Giacomo. Ma è tutto il team a dare vibrazioni positive, tiene a dire: "C'è una bella atmosfera famigliare mentre lavoriamo, è decisamente una squadra fatta in casa. Sono tutti molto affiatati e ben amalgamati. È un film 'artigiano'."

Spazio alle domande e, visti i temi descritti nella sinossi, viene subito chiesto se la crisi economica è un tema portante del film: "La disparità tra ricchi e poveri è sicuramente aumentata negli ultimi anni ed è possibile individuare la crisi come uno dei sottotesti della storia ma non è un film su questa tematica. È costruito sulle suggestioni nate ideando i personaggi. Nella storia Giacomo perde tutto solo per colpa della sua stupidità. Ci piaceva raccontare l'arroganza e la superficialità del ricco e le conseguenze della sua caduta nelle vite che gli ruotano attorno." Un parallelo con Il Capitale Umano? "Il confronto col film di Virzì è sicuramente non voluto, il nostro film è comico-grottesco, c'è grande leggerezza". Altro tema d'attualità, l'Expo 2015: "No, non ci sono riferimenti all'Expo", ma per quanto si voglia prendere le distanze dalle grandi questioni non mancano le battute: "L'avremmo anche girato lì ma… non si sa mai, magari ti chiedono di costruirne un pezzo con la scenografia…".

Viene poi fatto notare il vistoso calo di pubblico in sala nel corso degli anni, rispetto ai primi tre film (Tre uomini e una gamba, Così è la vita, Chiedimi se sono felice) ma Giovanni stigmatizza: "È normale… è fisiologico, come nel calcio. All'inizio c'è la novità e hai l'attenzione di tutti, poi col tempo ci si assesta". Viene però precisato che La banda dei Babbi Natale (2010) vanta il quinto miglior incasso avendo sfiorato i 25 milioni, dunque il trend è positivo. Giovanni chiede quindi scherzosamente di far allontanare il giornalista che ha posto la domanda: "I milanisti son fatti così". Dopo un breve e divertente amarcord su un passato pseudo-ecologista di Giacomo nelle fila del partito Democrazia Proletaria ("Mentre voi non facevate niente io cercavo di salvare il mondo…") torna nuovamente il calcio a caratterizzare il finale della conferenza con un paio di accenni al Mondiale brasiliano. Giacomo e Giovanni si sono detti particolarmente contenti della prima uscita italiana contro l'Inghilterra, mentre Aldo è apparso più scettico: "Anche se abbiamo vinto mi è sembrato che loro fossero più forti…", ma viene subito zittito dai compagni: "Tu non hai mai capito un cazzo di calcio!".

Abbiamo infine chiesto a Morgan Bertacca quale fosse il suo film preferito del trio: "Domanda difficile… ma direi Chiedimi se sono felice. Per tutta una serie di ragioni… mi sono piaciuti molto i personaggi e il film nel complesso, anche a livello estetico". Non possiamo che concordare e dunque riporre le nostre speranze nel giovane regista.

Il ricco, il povero è il maggiordomo diretto da Aldo, Giovanni e Giacomo e Morgan Bertacca, scritto con Pasquale Plastino e Valerio Bariletti, uscirà l'11 dicembre 2014 e sarà il piatto forte di Medusa per la stagione natalizia.