In 7 anni è diventato il produttore più innovativo di Hollywood (il che vuol dire il più innovativo del mondo), ha riportato gli horror statunitensi ai massimi livelli (alcuni esempi sono Paranormal Activity, Oculus, Sinister, Insidious e La notte del giudizio), ha convinto i grandi attori a farsi pagare radicalmente meno e ha scoperto diversi nuovi autori, addirittura anche non dell’orrore. Jason Blum è forse la figura più importante dell’universo produttivo dai tempi dei fratelli Weinstein e non a caso è con loro che ha iniziato. Una scuola durissima equivalente all’addestramento presso Tana delle tigri.

Il suo primo film horror è stato Paranormal Activity e da lì ha inventato un metodo produttivo che consiste nel risparmiare su tutto (mai fare film con più di 5 milioni di dollari), ambientare le storie quasi in un ambiente solo, lavorare con attori che accettino di non prendere una paga fissa ma partecipare agli incassi e infine, contrariamente a Roger Corman cui solitamente è paragonato, non usare mai registi esordienti, anzi sceglierne di navigati.

Arrivato a Roma per parlare di Anarchia – La notte del giudizio, seguito di La notte del giudizio (il film che ha riportato l’horror e il thriller ad uno statuto politico forte in stile anni ‘70) ha spaziato a tutto campo sulla propria filmografia svelando dettagli fino ad ora inediti.

Ma prima di tutto Anarchia – La notte del giudizio:

È un film che contrabbanda un messaggio politico. In America non è stato ben recepito e in pochi ne hanno amato la componente più sottile, mentre vedo che qui in Europa piace molto. Si tratta di una cautionary tale, raccontare un’America di un futuro prossimo in cui una notte l’anno ogni crimine è depenalizzato e il popolo si può sfogare in violenze indicibili, un’ottima idea per un film ma una pessima per la società.

Il primo, in pieno stile Blum, era tutto in un ambiente, questo secondo invece sembra I Guerrieri della notte, sparso nella città deserta popolata da bande.

In assoluto quello è il film a cui più ci siamo rifatti io e il regista James DeMonaco. Quello e Carpenter. Essendo un sequel andiamo in deroga alla regola di stare sotto i 5 milioni e ne abbiamo spesi 9. Se va bene se ne possono fare molti altri, mi piacerebbe ad esempio raccontare in un prequel la prima notte del giudizio oppure un sequel con i “rivoluzionari”.

Quando produci pensi ai tuoi gusti o a quelli del pubblico?

È strano. Inizialmente quando leggevo una sceneggiatura pensavo se sarebbe piaciuta o meno ad Harvey (Weinstein), mi ci sono voluti anni per smettere di ragionare così. In seguito ho cominciato a pensare se potesse piacere al pubblico e solo recentemente ho capito che, nel campo dell’horror, ho gli stessi gusti degli amanti del cinema e se piace a me piace a loro.

Non è un caso che se si guardano i migliori horror americani dal 2007 ad oggi sono tutti prodotti dalla BlumHouse. Ce n’è uno che avrebbe voluto fare e non ha fatto?

Grazie innanzitutto. Si c’è, è L’evocazione

E infatti sembra un film BlumHouse, tutto in un ambiente, veramente spaventoso, incredibilmente tecnico!

Si, la cosa divertente è che in molti pensano sia mio e mi fanno i complimenti!

Come fa ad avere grandi star senza pagarle quanto fanno gli altri?

Ai miei registi dico sempre di far finta di essere al college e fare il casting per la recita di fine anno, devono scegliere i migliori, se poi capita che questi sono attori famosi io farò in modo di convincerli. Non li possiamo pagare le cifre che solitamente prendono ma partecipano agli utili e visto che abbiamo avuto diversi successi clamorosi la notizia è girata in fretta ad Hollywood e ora non ho difficoltà a spiegarglielo.

Al momento sto per fare un western con John Travolta e un thriller erotico con Jennifer Lopez.

Conosce la Asylum? Non sono proprio come la BlumHouse, specie qualitativamente, ma hanno un modo di produrre ugualmente avventuroso e fuori dagli schemi.

Chi sono?

Quelli di Sharknado…

AHAHAHAHAHAHA!! Si si, li conosco, non abbiamo molto in comune ma rispetto tantissimo la maniera in cui fanno film. Loro hanno una grande libertà data dal produrre a poco, che è quel che ci accomuna, io lascio sempre mano libera ai miei registi.

Tuttavia ad inizio carriera, con Paranormal Activity, ha cambiato un finale

Si è vero ma fu un caso strano. Erano anni che giravo con questo film e nessuno lo voleva distribuire, quando finalmente incontro Steven Spielberg a cui piace e che decide di metterci lui la distribuzione, solo che vuole cambiare il finale. A me piaceva molto di più il suo rispetto a quello originale ma Oren Peli (il regista di Paranormal Activity) non la pensava così e credetemi è l’uomo più testardo del mondo. Fargli cambiare idea è stata un’impresa, non voleva capire che forse era l’ultima possibilità per farlo vedere.

Nella sua filmografia ci sono anche film non horror clamorosi come Whiplash (in Italia in autunno).

Si ogni tanto ci concediamo qualcosa di diverso ma la maniera in cui produciamo è la stessa

Sarà così anche per Jem e le Holograms?

AHAHAHAHHAHAHAHAH! Ogni volta che parlo con un italiano salta fuori questo film, è incredibile! Ne sapete più voi di noi su Jem. Il motivo per il quale l’ho voluto cominciare a produrre è che è un perfetto low budget-high concept movie. È la seconda volta che lavoro con Hasbro e sono riuscito a convincerli a stare alle mie condizioni (sotto i 5 milioni di dollari), ma quel che ha sbloccato tutto è stato il fatto che John M. Chu è un malato di Jem. Appena ha finito di girare G.I. Joe cominceremo la realizzazione.

Quali sono i suoi film horror preferiti?

Hitchcock. Amo tutti i suoi film e Rebecca, la prima moglie mi fa impazzire. Lui è il vero maestro della paura, abilissimo e pieno di classe. Se mai nella mia vita farò un film bello come uno dei suoi sarò felice.

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Ecco la sinossi del film nelle sale italiane a partire dal 23 luglio:

Dopo essere rimasti incollati alle poltrone con il racconto della notte più violenta d'America, tenetevi pronti a trattenere il fiato per questo nuovo capitolo.

Le emozioni sono quindi assicurate e la tensione non mancherà per un film che sta già facendo parlare di sè.

Al fianco dello sceneggiatore, regista e produttore James DeMonaco tornano per realizzare il nuovo capitolo del thriller “LA NOTTE DEL GIUDIZIO” Jason Blum della Blumhouse Productions (Paranormal Activity e Insidious), insieme a Sébastien K. Lemercier (Assault on Precinct 13, Four Lovers) e ai partner della Platinum Dunes, Michael Bay (Pain & Gain, Transformers franchise), Brad Fuller (The Amityville Horror, A Nightmare on Elm Street) e Andrew Form (The Texas Chainsaw Massacre, Friday the 13th).