In un’intervista con The Guardian per promuovere il suo ultimo film Maps to the Stars (di Cronenberg), John Cusack ha sparato a zero contro Hollywood e lo studio system.

E’ un puttanaio in cui la gente impazzisce” ha detto l’attore riferendosi a un mondo dell’apparenza dove regna ageismo e misoginia.

Io ho altri 15 o 20 anni prima che mi dicano che sono vecchio” ha spiegato la star 48enne. “Per una donna la situazione è brutale. [In Maps to the Stars], Bruce [Wagner, sceneggiatore] suggerisce l’idea che se hai 26 anni sei praticamente in menopausa. La cosa assurda è che è giusto un po’ più distante dalla verità. Ho delle amiche attrici che vengono mandate al pascolo solo perchè vanno per i 30. I produttori mirano alle 22enni sexy. Sta diventando un porno con bambini”.

In riferimento allo studio system in generale, Cusack si è lamentato dello stato attuale dell’industria dominata da mega-corporazioni ossessionate dai franchise.

L’attore ha ammesso di aver preso parte a film commerciali (come The Raven e 2012) per avere la possibilità di lavorare a progetti più interessanti e personali. Ha poi parlato con nostalgia dei vecchi tempi:

Il mio amico Joe Roth era presidente della Disney… ha lavorato a film come The Rock e Con Air per far felici i produttori, ma poi ha dato sei o sette possibilità alle persone che ammirava. Io ho potuto fare Alta fedeltà e L’ultimo contratto. Spike Lee ha girato Summer of Sam – Panico a New York, e Wes Anderson Rushmore. Ho dei ricordi bellissimi di un cinema che non esiste più. […] Se potessi vendere orologi in Cina, lo farei per finanziarmi film come Maps.

Fonte: THR