Continuano le polemiche sulla decisione della Sony Pictures di cancellare l’uscita di The Interview in tutto il mondo in seguito alle minacce dell’organizzazione Guardiani della Pace, responsabile del terribile attacco hacker subito dalla compagnia a fine novembre.

Venerdì è stato Barack Obama a prendere la parola: in una conferenza stampa il Presidente degli Stati Uniti ha criticato la scelta della Sony di sottostare alle richieste degli hacker, critiche alle quali ha replicato poco dopo il CEO della Sony Entertainment, Michael Lynton, sulla CNN. Secondo Lynton “il Presidente, la stampa e il pubblico” sono in errore su ciò che realmente ha costretto la Sony a cancellare il film:

Non siamo proprietari delle sale cinematografiche. Non possiamo decidere noi se un film uscirà o non uscirà al cinema. Non è che abbiamo ceduto, non ci siamo arresi, abbiamo perseverato e non abbiamo lasciato perdere. Abbiamo sempre voluto far vedere al pubblico americano questo film.

La scelta della Sony è stata effettivamente condizionata dal rifiuto da parte delle principali catene cinematografiche di proiettare la pellicola dopo le minacce perpetrate dai Guardiani della Pace (cui i media hanno dato molto risalto). La Sony non ha quindi potuto far altro che prendere atto della cosa e sospendere la distribuzione del film, anche se non sono poche le sale che hanno chiesto di proiettarlo a Natale.

Lynton comunque ha sottolineato che la sua compagnia intende ancora distribuire la pellicola, probabilmente con modalità diverse (online attraverso l’on-demand):

[…] Speriamo ancora di dare la possibilità a chiunque voglia vedere questo film di farlo.

Ovviamente non ci è ancora dato sapere quando ciò avverrà.