A dare l’annuncio per primo è Tim League su Twitter: il co-fondatore della catena cinematografica Alamo Drafthouse ha confermato che la Sony Pictures ha dato l’ok ad alcuni cinema indipendenti di distribuire The Interview il giorno di Natale.

La decisione arriva a una settimana della cancellazione dell’uscita nei circuiti mainstream dopo aver subito un pesante attacco da parte di hacker (presumibilmente Nordcoreani) a fine novembre. Le principali catene di cinema americane avevano chiesto di non proiettare il film dopo che i ciber-terroristi avevano minacciato ritorsioni. Il presidente Obama venerdì ha criticato aspramente la decisione della Sony.

Il film arriverà quindi in un numero limitato di sale cinematografiche e on-demand. Per il momento verrà proiettato alla Alamo Drafthouse e al The Plaza Atlanta, che dopo la notizia della cancellazione avevano chiesto di proiettare Team America (richiesta rifiutata da parte della Paramount Pictures). Il piano sembra essere quello di proiettare il film SOLO il giorno di Natale, ma la strategia della Sony non è stata ancora rivelata in pieno.

Questo il commento di Seth Rogen su Twitter non appena è stata diffusa la notizia:

Il popolo ha parlato! La libertà prevale! La Sony non si è arresa! The Interview uscirà nei cinema che vorranno proiettarlo il giorno di Natale!

Questo invece il commento di Michael Lynton della Sony Entertainment:

Non ci siamo mai arresi con la distribuzione di The Interview, e siamo felici di annunciare che il nostro film uscirà in un numero di cinema il giorno di Natale. Allo stesso tempo, stiamo continuando a cercare ulteriori piattaforme e cinema per distribuire il film e renderlo disponibile al pubblico più ampio. Voglio ringraziare i nostri talent e i nostri impiegati, che hanno lavorato senza sosta tra le mille sfide che si sono presentate a noi nell’ultimo mese. La nostra speranza è che questo sia solo il primo passo per la distribuzione più ampia del film, ma siamo fieri di renderlo disponibile al pubblico e di esserci battuti contro i tentativi di sopprimere la libertà di espressione.

Molti commentatori trovano curioso l’uso del concetto di “libertà di espressione” da parte di Lynton, quando la stessa Sony sta minacciando cause legali alle testate che stanno diffondendo le informazioni trapelate dai leak in seguito all’attacco hacker.