Ha appena finito un crowdfunding e già ne ha cominciato un altro. Claudio Di Biagio dopo essere riuscito a finanziare Dylan Dog – Vittima degli eventi (e non senza problemi e ingenuità come ci ha raccontato), ora presta il suo volto ad un progetto in cui è stato coinvolto come regista: Ernest Egg. La campagna su Indiegogo chiude il 16 Gennaio.

Tutto parte da Stefano Bosi Fioravanti e Francesco Polizzo (rispettivamente il design e la scrittura) e gira intorno ad una storia e a dei personaggi da realizzarsi in stop motion e con uno stile tra il vintage e Coraline, tra Wes Anderson e Il favoloso mondo di Amelie: un avventuriero anni ‘30 e le sue storie assurde. Potrebbe essere una serie, un lungometraggio, un corto o un libro, al momento non è niente, nemmeno un teaser, solo un progetto cui ha già aderito Giobbe Covatta, proprio a questo serve la prima campagna. Il resto dipenderà dalle cifre raccolte, dall’interesse dei produttori (non solo italiani) e dalle disponibilità. Di certo Claudio Di Biagio è entusiasta.

Andiamo con ordine: la campagna Indiegogo che finisce il 16 mira a raccogliere 6.000€, a che serviranno?

Con i 6.000 ci facciamo un bel teaser che mostri le potenzialità della stop motion e dei modelli che Stefano ha disegnato, più la magia della storia scritta da Francesco. A loro due e a tutta la squadra io ho proposto la mia idea di teaser, fatto proprio per mostrare le potenzialità senza costare troppo ma lo stesso apparire “vero”.

E per finanziare il resto? Si faranno altre campagne?

Si, ne faremo un’altra che però potrà sfruttare il teaser (che useremo anche per parlare con le produzioni mostrandogli qualcosa di concreto che li convinca) e sarà su Kickstarter, in modo da allargarci al Mondo. Il punto è che non si può fare una raccolta fondi internazionale con me o i creatori che facciamo promesse guardando in camera. Se vuoi raccimolare 30-40 mila euro ti serve un bel teaser.

Qualora raggiungeste l’obiettivo del corto che idee hai?

Ah quello deve proprio spaccare tutto! Dev’essere fatto bene, puntando tutto sulla qualità del progetto e sulla possibile risonanza internazionale. Il mio obiettivo è qualcosa come Boxtrolls, che incanti sia i piccoli che i grandi. E le idee che ho avuto girano dalle parti di Big Fish (ma animate). Nel lungo periodo l’obiettivo finale ovviamente è il lungometraggio al cinema e per quel che sta accadendo si può fare se veniamo aiutati da fuori.
Mi piacerebbe rendere una visione al cinema interattiva come quella online, sarebbe bellissimo.

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Noto un’organizzazione nettamente migliore rispetto all’altra volta…

Si si, stavolta le cose si fanno diversamente rispetto a Vittima degli eventi, perchè si tratta di un’idea originale e non di una il cui copyright è in mano ad altri. Cioè tra 30 anni si potrebbe pure parlà di farci due soldi ti rendi conto?!?!? [ride ndr]
In più c’è una società, Coffee Tree Studio, che gestisce la campagna, quindi davvero è fatta per bene.

Come mai sei stato scelto tu?

Non lo so, forse perchè il loro ufficio stampa mi conosce, il paradossoperò è che in questi anni ho studiato molto la stop motion e sembra che senza saperlo mi sia preparato per arrivare a questo!
Con Stefano e Francesco ci siamo incontrati su Skype per 2 ore e mezza, poi gli ho mandato una mail con tutte le idee che avevo al riguardo (ad esempio la necessità di un budget molto grande per il lungo). Sono entrato in corsa ma subito ci siamo trovati sulla medesima lunghezza d’onda (com’è capitato anche con Mammafotogramma, lo studio che poi si occuperà di “muovere i pupazzi”). Ho superato un provino praticamente scrivendo i miei riferimenti per quanto riguarda lo stile (i fratelli Quay o Nightmare Before Christmas) e le musiche. Le mie idee sono state ben accolte e ora sono parte della famiglia, perchè è una cosa in cui credo molto e come me ci credono molte persone.

In realtà dalle immagini che vedo sulla pagina Indiegogo e sul sito mi sembra che il character design dei personaggi ricordi più quello di Henry Selick per Coraline…

Beh le forme sono un po’ diverse, io nel design di Ernest Egg ci vedo molto vintage, che è quel che riprende spesso la stop motion, perchè sono forme che richiamano il materico, il pratico e il meccanico. Leggendo le storie (i racconti esistono già e raccontano di un dandy Don Chisciotte che vive storie assurde al limite del vero) ho pensato di impostare tutto su uno stile retrò anni ‘30 (ho anche girato già un corto ambientato negli anni ‘30, ci sto in fissa). Abbiamo anche un ragazzo che vive in Germania e ha composto il tema che si sente sotto il video che ho messo sul mio canale per sponsorizzare il progetto, ha un mood da avventuriero d’altri tempi.

Se riuscirete a realizzare un lungo o una serie dove contate di distribuirli?

Capitano A.BachPer il momento YouTube non è una piattaforma in grado di ripagarti di un progetto simile. Ovviamente se fai un corto d’animazione, e uno di questa pesantezza, lo fai per renderlo anche vendibile. Sicuramente il mezzo di diffusione del progetto sarà la rete ma l’obiettivo è portarlo in sala o festival o addirittura lasciarlo online ma con fruizione commerciale. Non gratis.

Cosa hai imparato dalla campagna di Dylan dog – Vittima degli eventi?

Del crowdfunding ho capito una cosa: il grosso delle donazioni arrivano all’inizio e alla fine, in mezzo c’è la morte. Poi che la prima cosa è metterci la faccia, far capire che tutto quel che sta succendendo accade perchè è sulle tue spalle, sei tu che hai deciso di investire per primo (nessuno investe se tu non investi). Devi stare molto attento a scegliere i perks e calcolare i soldi. Infine il punto di tutto è scegliere bene le campagne, non importa quante ne fai, devono essere quelle giusti e io ne ho fatte 2 perchè la prima l’ho creata e nell’altra sono stato coinvolto ma la sentivo vicina a me.
Considera che io e Luca [Vecchi ndr] stiamo chiudendo ora la produzione dei perks di Vittima degli eventi e ci mangiamo le mani, perchè di alcuni ne potevamo dare di più. Dall’altra parte tante volte non capisci che i perks hanno un costo di produzione e spedizione (per Vittima abbiamo messo molti soldi sul progetto per farli, impacchettarli e spedirli).