Destro e sinistro, dritto e rovescio, dribbling e palla in porta, crossover e sospensione a canestro.

Potete provare tutte le metafore sportive che volete ma quello che si è consumato questo weekend è probabilmente lo scatto definitivo attraverso cui Birdman prenderà il distacco decisivo da Boyhood dentro la corsa all’Oscar 2015.

Proviamo a vedere cosa è successo nelle ultime 48 ore cruciali.

Dopo Golden Globe Awards, Critics’ Choice Awards, nomination ai BAFTA… si aspettavano i primi premi delle “Guilds” (le associazioni di categoria) inserite all’interno dell’Academy per capire quanto seriamente Boyhood fosse favorito rispetto a Birdman per la vittoria di Miglior Film. E hanno fatto bene quelli che volevano verificare cosa ne pensasse di questo pronostico il cuore (SAG) e l’industria (PGA) hollywoodiana prima di dare per spacciato il film di Inarritu.

Diciamo che dopo questo weekend… la situazione si è del tutto ribaltata.

La ventiseiesima edizione dei Producers Guild of America Awards ha infatti dato il suo primo premio a Birdman rispetto a Boyhood e a sole 24 ore di distanza gli Screen Actors Guild Awards hanno confermato la supremazia del film diretto, ma anche prodotto, da Alejandro González Iñárritu. Volete sapere che percentuale ha di vincere Miglior Film all’Oscar quel film che si aggiudica il Darryl F. Zanuck Producer of the Year (primo premio dei PGA)? Il 72 per cento. In 18 dei 25 anni in cui esiste il PGA, i premi sono andati a braccetto. Negli ultimi 8 anni? 100 per cento.

Evidentemente i 6769 membri del PGA hanno preferito la storia di un ex attore di blockbuster alle prese con la reinvenzione artistica e produttiva della sua vita rispetto alla tenacia con cui Linklater & Co. hanno lavorato per 12 anni al loro piccolo grande film con l’aggravante di portare vanti altri progetti collaterali.

Il premio della SAG è anche più influente del PGA visto che si riferisce alla branca dell’Academy più popolata

Forse l’effetto glamour di un grande cast composto dal redivivo Michael Keaton, Edward NortonNaomi Watts, Zach Galifianakis ed Emma Stone ha superato in appeal la perizia produttiva, ma assai poco appariscente, grazie alla quale Linklater è riuscito a comporre il suo film-vita nel corso di 12 appassionanti anni.

E che dire del SAG Awards di ieri? Ecco il colpo fatale che dovrebbe mettere Boyhood completamente al tappeto. I ventunesimi SAG Awards hanno attribuito il loro premio più importante Outstanding Performance by a Cast in a Motion Picture (equivalente al Miglior Film dell’Academy) ancora a Birdman con la sorpresa di un Eddie Redmayne che bissa il Golden Globe per Miglior Attore Drammatico vincendo Miglior Attore al SAG per La teoria del tutto contro Michael Keaton. A questo punto per il giovane inglese… dovrebbe essere fatta.

Per gli altri premi del SAG si è trattato di ordinaria amministrazione o quasi: Julianne Moore ha confermato di essere una schiacciasassi vincendo tranquillamente Miglior Attrice per Still Alice mentre sia lo J.K. Simmons di Whiplash che la Patricia Arquette di Boyhood hanno dimostrato di essere i Miglior Non Protagonisti in pole position per l’Oscar del 22 febbraio.

Il premio della SAG è anche più influente del PGA visto che si riferisce alla branca dell’Academy più popolata (il 19% del suo totale) ed è più attendibile nella relazione con l’Oscar nelle categorie singole di Miglior Attore-Attrice-Protagonista-Non Protagonista rispetto a quanto il suo premio Outstanding Performance by a Cast in a Motion Picture sia connesso a Miglior Film dell’Oscar.

Quest’anno c’è stata una leggere discrepanza tra i nominati SAG e i nominati Oscar (17 su 20 sono gli stessi con l’esclusione da parte dell’Oscar dei nominati SAG Jake Gyllenhaal, Jennifer Aniston e Naomi Watts). Outstanding Performance by a Cast in a Motion Picture ha invece coinciso con il Miglior Film dell’Academy solo 9 volte nelle ultime 19 occasioni.
Ma ecco che la PGA può correre in soccorso in fatto di statistiche nei confronti della SAG.

In tempi recenti solamente due film (Apollo 13 e Little Miss Sunshine) non hanno vinto Miglior Film dopo aver vinto i due premi più importanti di PGA e SAG come ha fatto questo weekend Birdman.

Concludendo: non è da scartare l’ipotesi compensatoria dello scorso anno con Birdman Miglior Film, Linklater Miglior Regista per Boyhood e magari il terzo incomodo Wes Anderson premiato per Miglior Sceneggiatura Originale per The Grand Budapest Hotel.

Vedremo se il prossimo appuntamento ai 67esimi Directors Guild Awards del 7 febbraio riuscirà o meno a sovvertire dei pronostici Oscar che sembrano sempre più marmorei.