La storia è apparsa inizialmente sull’edizione cartacea dell’Hollywood Reporter ed è stata poi diffusa, nelle ultime ore, dalla versione online del popolare outlet.

L’argomento è American Sniper, o meglio, l’ingente giro d’affari intorno al film e al libro autobiografico da cui prende le mosse.

“Denaro insanguinato”

Così il cecchino Chris Kyle aveva definito i proventi ottenuti dalla vendita del libro incentrato sui suoi quattro tour di servizio in Iraq e, mentre era in vita, ha sempre voluto che il denaro generato dalla vendita dell’opera andasse in favore delle famiglie dei militari e veterani in difficoltà. Il New York Times specifica “Nonostante il suo libro fosse diventato un bestseller non ha mai accumulato alcun capitale tramite le vendite visto che ha sempre donato gli utili alle famiglie dei suo amici caduti in battaglia, i SEAL Ryan Job e Marc Lee.

Eppure oggi, i 6 milioni di dollari del franchise letterario di American Sniper, cui se ne aggiungeranno presumibilmente molti altri visti i 400 milioni di dollari incassati finora dall’omonima pellicola di Clint Eastwood, sono al centro di una disputa che si sta inasprendo su chi abbia effettivamente diritto a beneficiare di questa ingente e crescente somma ora che Kyle non è più fra di noi. Al centro di tutto ci sarebbe la vedova di Kyle, Taya, che avrebbe ignorato la volontà di suo marito e trattenuto il denaro destinato alle famiglie che il suo defunto consorte aveva pubblicamente dichiarato di sostenere.

Trattandosi di una volontà verbale e non scritta, non ci sarebbero in effetti gli estremi, da parte delle famiglie di Job e Lee, per un’azione legale nei confronti della donna, malgrado il fastidio che starebbero provando nel vedere che la volontà di Kyle non è stata rispettata.

La questione, in realtà, è molto più articolata di così. La Taya Kyle è in fase di appello contro la sentenza che Jesse Ventura ha ottenuto ai danni della Kyle Estate nel mese di luglio. All’ex wrestler e governatore dello Stato del Minnesota è stato accordato un risarcimento di 1.845.000$ dopo aver vinto la causa contro Chris Kyle, reo di averlo diffamato in un passaggio del libro circa un fatto avvenuto nel 2006. Nella biografia, Kyle racconta di aver preso a pugni un tizio in un bar  dopo aver sentito tale persona, poi identificata come Ventura da Kyle, affermare che “i SEAL si meritavano di perdere qualche membro in guerra”. La casa editrice americana dell’opera, la Harper & Collins, ha poi rimosso la parte incriminata. La cifra finale da versare a Ventura al termine dell’iter giudiziario potrebbe essere molto più cospicua di quella citata e l’assicurazione della H&C difficilmente la coprirà tutta.

In merito alla vicenda, Laura Zwicker, un’avvocatessa di Los Angeles specializzata in fondazioni e fondi fiduciari, dice all’Hollywood Reporter:

Lee e Job non hanno alcun diritto sugli utili, ma chiaramente la questione morale degli obblighi di Taya Kyle è, ovviamente, tutto un altro paio di maniche. Legalmente, tutti gli asset della fondazione Kyle, incluse le proprietà intellettuali, spettano al beneficiario, Taya nello specifico.

E non è tutto. Mentre il film di Clint Eastwood faceva, e fa tutt’ora, faville al box office americano, la vedova si trova anche nel bel mezzo di un processo per bancarotta, in una ridda disordinata di accuse e contenziosi con le figure chiavi della compagnia fondata dal suo ex marito, la Craft International LLC.

 

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Questa la sinossi ufficiale:

Dal regista Clint Eastwood arriva “American Sniper,” con Bradley Cooper che interpreta Chris Kyle, il tiratore scelto più letale di tutta la storia militare degli Stati Uniti. Ma Kyle è stato anche molto più di un cecchino. Chris Kyle, U.S. Navy SEAL, viene inviato in Iraq con una missione precisa: proteggere i suoi commilitoni. La sua massima precisione salva innumerevoli vite sul campo di battaglia e mentre si diffondono i racconti del suo grande coraggio, viene soprannominato “Leggenda”. Nel frattempo cresce la sua reputazione anche dietro le file nemiche, e viene messa una taglia sulla sua testa rendendolo il primario bersaglio per gli insorti. Allo stesso tempo, combatte un’altra battaglia in casa propria nel tentativo di essere sia un buon marito e padre nonostante si trovi dall’altra parte del mondo. Nonostante il pericolo e l’altissimo prezzo che deve pagare la sua famiglia, la rischiosa missione di Chris in Iraq dura quattro anni, incarnando il motto dei SEAL, “che nessun uomo venga lasciato indietro.” Una volta tornato a casa dalla moglie, Taya Renae Kyle (Sienna Miller), e dai figli, Chris scopre che è proprio la guerra che non riesce a lasciarsi indietro. Cooper è stato nominato all’Oscar due volte per la sua interpretazione in “Silver Linings Playbook- Il Lato Positivo” e nel film “American Hustle,” ed è il protagonista del film insieme a Sienna Miller (“The Girl” da HBO), Jake McDorman, Luke Grimes, Navid Negahban e Keir O’Donnell. Il cineasta vincitore dell’Oscar, Clint Eastwood (“Million Dollar Baby,” “Unforgiven-Gli Spietati”) è il regista del film “American Sniper” tratto dalla sceneggiatura di Jason Hall, che si basa sul libro scritto da Chris Kyle, insieme a Scott McEwan. L’autobiografia è stata subito un bestseller rimanendo 18 settimane sulla lista dei bestseller del New York Times, 13esimo nella posizione dei numero uno.

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