Nuovo progetto per Leonardo DiCaprio: l’attore sarà il protagonista di The Crowded Room, un progetto che DiCaprio pianificava di realizzare da quasi vent’anni e che ora finalmente sta prendendo forma.

Il film ruota attorno alle vicende di Billy Milligan, un criminale statunitense affetto da disturbo di personalità multiple (arrivò a 24 personalità diverse) descritto nel 1981 da Daniel Keyes nella biografia “Una Stanza Piena di gente” e morto lo scorso 12 dicembre. Colpevole di aver rapito, rapinato, violentato tre studentesse universitarie negli anni settanta, venne assolto per infermità mentale (fu il primo caso di assoluzione per infermità mentale e divenne un vero caso mediatico).

L’adattamento verrà curato da Jason Smilovic e Todd Katzberg, DiCaprio produrrà il film assieme a Jennifer Davisson con la sua Appian Way, e con Alexandra Milchan di New Regency.

Questa la sinossi del romanzo:

Il 27 ottobre 1977, la polizia di Columbus, Ohio, arresta il ventiduenne Billy Milligan con l’accusa di aver rapito, violentato e rapinato tre studentesse universitarie. Billy ha vari precedenti penali e contro di lui ci sono prove schiaccianti. Ma, durante la perizia psichiatrica richiesta dalla difesa, emerge una verità sconcertante: Billy soffre di un gravissimo disturbo dissociativo dell’identità. Nella sua mente «vivono» ben 10 personalità distinte, che interagiscono tra loro, prendono di volta in volta il sopravvento e spingono Billy a comportarsi in maniera imprevedibile. Nel corso del processo si manifestano il gelido Arthur, 22 anni, che legge e scrive l’arabo; il timoroso Danny, 14 anni, che dipinge solo nature morte; il violento Ragen, 23 anni, iugoslavo, che parla serbo-croato ed è un esperto di karaté; la sensibilissima Christene, 3 anni, che sa scrivere e disegnare, ma soffre di dislessia; e poi Alien, Tommy, David, Adalana e Christopher. Così, per la prima volta nella storia giudiziaria americana, il tribunale emette una sentenza di non colpevolezza per infermità mentale. Tuttavia Billy rimane un rebus irrisolto fino a quando, durante il ricovero in un istituto specializzato, a poco a poco non affiorano altre 14 identità autonome, tra cui spicca «il Maestro», la sintesi della vita e dei ricordi di tutti i 23 alter ego. E proprio grazie alla sua collaborazione è stato possibile scrivere questo libro.

Fonte: The Hollywood Reporter