La Robin Williams Trust ha infatti confermato che l’attore, prima di morire, ha lasciato in eredità i diritti di sfruttamento del suo nome, della sua firma, delle sue fotografie e della sua immagine alla Windfall Foundation, un’organizzazione benefica creata dai suoi responsabili legali. Il fondo fiduciario restringe inoltre l’utilizzo dell’immagine e del nome di Robin Williams nel settore pubblicitario per 25 anni dopo la sua morte (non ci sarà quindi una pubblicità con Williams prima dell’11 agosto 2039), né permette la creazione di un ologramma dell’attore o del suo inserimento in un nuovo film con mezzi digitali.
Non è tutto: se la Windfall Foundation non riuscisse a ottenere deduzioni fiscali in quanto organizzazione benefica, il fondo fiduciario affiderà i diritti a una o più organizzzioni benefiche con obiettivi simili (Medici Senza Frontiere, Make-a-Wish) che godano di tali deduzioni. Questa decisione è probabilmente legata a una disputa attualmente in corso tra gli eredi di Michael Jackson e il fisco americano, ed è volta a evitare che proprio il fisco americano abbia troppi vantaggi dallo sfruttamento dell’immagine di Williams.
L’attenzione di Williams all’utilizzo della sua immagine anche dopo la sua morte arriva in un momento in cui il tema è molto attuale: in sala in questi giorni, Fast & Furious 7 è stato completato dopo la morte di Paul Walker solo grazie all’utilizzo di innovative tecniche attraverso le quali l’attore è stato ricreato digitalmente.
Fonte: THR
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