Oh, il mio amico LEGO del red carpet!

Ehi, eccoti qua!

Nel momento in cui Chris Pratt si è palesato nella suite del Le Bristol per sedersi proprio accanto a me e sostenere la roundtable con la manciata di giornalisti presenti nella stanza, non potevo esimermi dal salutarlo in maniera appropriata, dopo il momento abbastanza spiazzante e divertente in cui, durante il red carpet, ha voluto scattare una foto con il sottoscritto e le miniature LEGO di Owen e Blue che sbucavano fuori dal taschino della mia giacca.

Da lì in poi, la chiacchierata con me e gli altri sei colleghi presenti ha preso delle direzioni alquanto atipiche, fra aneddoti a base di risse nei bar e l’incontro alquanto pericoloso con un alce con cucciolo al seguito durante una battuta di caccia.

 

Chris, la gente dice che sei il nuovo sex symbol di Hollywood, come ti senti quando leggi queste cose? Ti piace?

No, che dici, mi sento profondamente offeso [risate fragorose fra noi giornalisti, ndr.] Come osate dire robe del genere! Scherzi a parte, vuoi sapere come reagisco? In realtà provo proprio a non reagire affatto! La mia reazione è cercare di non reagire!

Ma non fa bene all’ego?

Se mi fa piacere?

Eh, sì.

Guarda, a essere onesti non so. Sì, mi fa piacere, però sai, non mi sono sentito bene per circa 15 anni, quindi direi che questo ora è un extra bonus della carriera. Non so, non ho mai letto quei libri tipo The Secret, ma credo che parte del mio successo dipenda anche dal fatto che ho un’opinione molto bassa di me, un po’ alla Andy di Parks and Recreations. Jurassic World - Première Parigina

Visto che in Jurassic World ci sono questi animali pericolosi, sei stato mai attaccato da una qualche bestia feroce?

Sono stato quasi ucciso da un alce. Alcune delle scene in cui interagisco con i Velociraptor in Jurassic World sono guidate proprio dal terrore che ho provato quella volta. L’idea di stare fermo in piedi davanti a loro, arretrando lentamente… Con i Raptor che camminano alla mia stessa velocità verso di me mentre vado indietro… Quei frangenti sono nati da quell’episodio.

Come ne sei uscito tutto intero?

In pratica, ha fatto due, tre passi verso di me e poi ha preso un’altra direzione andandosene via di lato, inoltrandosi nei cespugli di fianco a me. Ha risparmiato la mia vita, suppongo che non mi abbia percepito come una minaccia. Avevo un’arma con me, ma era di piccolo calibro, per andare a caccia di uccelli, non sarei mai riuscito ad abbatterla in caso di pericolo per la mia incolumità. È stata un’esperienza davvero terrificante. Quella volta ero a caccia con un paio di amici, eravamo in mezzo ai boschi dal giorno prima. Il clima era molto secco e a ogni passo si faceva un sacco di rumore calpestando rami secchi e foglie quindi per evitare di essere loro d’intralcio nella caccia al cervo me ne sono rimasto vicino al nostro accampamento andando a caccia di uccelli. Cercavo di catturare questo Tetratone per pranzo [un volatile simile ai nostri fagiani, ndr.] e mi sono ritrovato di fronte a questo animale che andava in giro per il bosco insieme al suo cucciolo. Inizialmente, sentendo dei rumori e guardando in giro col binocolo, pensavo fosse un cervo e stavo per avvisare i miei amici che c’era un esemplare proprio vicino al nostro accampamento, qualora avessero voluto tornare indietro. Mi metto a ricontrollare l’area col binocolo e non vedo più niente, “Merda, dov’è finito?”… Poi all’improvviso sento questo “FFFFFFFFFFHHHH!”, mi giro a guardare e mi ritrovo questa bestia a dieci passi di distanza da me. Che mi guarda. Ragazzi, non so se in Europa avete a che fare con le alci, non so se le avete mai viste, ma sono colossali. Alte così [e si gira a indicare la grata dell’aria condizionata posta ad almeno tre metri di altezza, ndr.] pesano un migliaio di chili e sono larghe due metri. In Nord America fanno più vittime degli orsi. Sono pericolosissime. E io me ne sono trovata una davanti. Che mi osservava con i suoi occhi enormi e la sua testa gigantesca. Io stavo lì, con la mia arma che sarebbe stata del tutto inutile. E pensavo a dove puntare lo sparo se avesse cercato di caricarmi. Io facevo un passo indietro. Lei faceva un passo in avanti. Facevo un passo e lei ne faceva un altro. Poi mi sono fermato. E lei a quel punto ha fatto tre passi verso di me prima di [mima il passo dell’alce bussando sul tavolino, ndr.] andarsene da un’altra parte.

Se non altro sei arrivato preparato per questa parte.

È stata la migliore scuola di recitazione per Jurassic World che potessi mai avere.

Già che siamo in questo discorso, segui un qualche metodo di recitazione?

No, nel senso che penso ci sia sempre qualcosa di nuovo da imparare. Per questo film nello specifico ho lavorato sul linguaggio corporeo e come questo comunica con gli animali.

È stato utile lavorare anche con gli animatronic, interagire con qualcosa che era davvero con te sul set al posto di dover recitare guardando una palla da tennis?

Sì, anche se a essere onesti, per un attore, può esserci una distrazione per ogni tecnica che viene impiegata per dar forma a un film e a qualcosa che non si trova fisicamente lì con te. Gli animatronic sono un elemento positivo perché, appunto, reagisci a qualcosa di tangibile, ma sono estremamente rumorosi a causa delle parti meccaniche che impiegano. Un sacco di ZZZZZZ, BBBZZZZ, GGGGHHHH. Tutto questo si ripercuote sull’audio della tua voce, sulla qualità del suono. Ad esempio la scena in cui accarezzo il dinosauro che sta morendo è stata completamente ridoppiata in post-produzione. Perché i rumori del sauro meccanico interrompevano alquanto la carica emotiva del tutto.

Ti sei portato a casa qualche cimelio del film?

Sì, lo faccio sempre. Mi sono portato via il coltello di Owen. Rubo sempre qualcosa dal guardaroba! Ho un piccolo museo dei miei personaggi!

Il tuo pezzo preferito?

Di Jurassic World? Beh, il coltello appunto.

No intendevo in generale dei tuoi film.

Oh, beh, il costume di Star Lord di Guardiani della Galassia. Me li immagino, mentre controllano il guardaroba “Ehi, ci manca un costume di Star Lord!”.

Ti piacciono le action figure di Guardiani della Galassia? Sei soddisfatto delle tue versioni in forma di giocattolo?

Ne ho vista qualcuna. Ce ne sono un paio davvero impressionanti, specie quella della Hot Toys. Fa paura, mi sembra di guardare un me stesso in miniatura. Robe da matti. Ma adoro le versioni LEGO [mi guarda e sorride, ndr.].

E lavorare a The LEGO Movie come è stato?

Oh, beh splendido. Credo la mia miglior esperienza in ambito di filmmaking. Ho lavorato due settimane in uno studio che sta a un quarto d’ora di macchina da casa mia. Potevo andare lì in pigiama perché non dovevano sistemarmi i capelli o il make up e in più Phil Lord e Chris Miller sono due dei miei migliori amici.

Giocavi con i LEGO da piccolo?

No, non molto, ne avevo qualcuno, ma da piccolo ero più interessato alla caccia e alla pesca.

E le action figure di Star Wars?

Sì, ne avevamo qualcuna, ma i miei non avevano molti soldi quindi non avevo tanti giochi. Avevamo qualche Masters of the Universe, qualche action figure di Guerre Stellari… principalmente tutta roba usata acquistata dalla gente che svuotava i garage.

Come immaginavi la tua vita quando eri senza casa e vivevi in un furgone?

Ah, bella domanda… Non credo di aver mai riflettuto su questa cosa, sai? Considera che anche adesso riesco a pensare al mio futuro in termini di quello che accadrà al massimo fra tre o quattro ore… In quei giorni mi preoccupavo principalmente del “Come troverò dei soldi per comprare qualcosa da bere?”. Però adesso, scherzi a parte, sono più previdente perché sono diventato papà e ho responsabilità ben più importanti di prima. Devo provvedere alla mia famiglia.

Parlando di Star Wars… Star Lord è stato descritto diverse volte come un nuovo Han Solo e non ti chiederò nulla sui rumour circa Indiana Jones, ma un sacco di gente pensa che tu potresti essere un grande Indiana Jones.

[Chris Pratt mi guarda divertito] Ragazzi, però mi pare che me lo stia chiedendo!

No, no, lo stai dicendo tu! Fammi arrivare al punto! Quello che voglio dirti è: possiamo affermare che tu sei l’Harrison Ford delle nuove generazioni?

Mi stai chiedendo se hai il permesso di paragonarmi a Harrison Ford? [Scoppio a ridere, ndr.] Certo che puoi farlo! No, scherzi a parte non lo so. Il mio primo manager mi diede, al tempo, una lezione importantissima della quale faccio ancora tesoro. Non necessariamente riguardante i paragoni con altri attori, però mi disse ciò: “Non devi mai paragonarti a qualcun altro”. Seguo ancora oggi questa regola. All’epoca la seguivo perché mi ritrovavo senza ingaggi, senza lo straccio di una parte mentre i miei amici venivano scritturati per questo o per quello, facevano audizioni per film, serie tv… E io mi domandavo “E a me? Perché non tocca nulla? Dove sono le sceneggiature per me?”. Grazie al mio agente ho imparato a non paragonare me stesso ad altri, vedere dove sto in relazione a un’altra persona. Ho imparato a focalizzarmi e a concentrarmi su me stesso.

Ma pensi che il tuo senso dell’umorismo sia una delle ragioni del suo successo? Tutti possono essere degli eroi, a volte basta avere una bella presenza sul grande schermo, ma l’ironia aggiunge tutto un altro spessore.

Sì, è vero, ma là fuori è sempre stato pieni di attori che hanno conferito parte della loro personalità ai personaggi che interpretavano o interpretano. Probabilmente appartengo a questa categoria. E sicuramente siamo in due o tre, compreso Harrison Ford [risate, ndr.]! No, davvero, non starò qua a fare un elenco, ma ci sono molti interpreti di questo tipo. Non starò qua a paragonarmi a loro, ma diciamo che sono i migliori in circolazione, suvvia! [risate, ndr.]

Ma come definiresti le tue doti giovanili di stand up comedian?

Mediocri, sporadicamente valide. Esordivo sempre con battute tipo “Wow, sto facendo stand up comedy non riesco a crederci! E come se stessi facendo sesso!”. Però ho imparato presto a gestire quei momenti terrificanti di silenzio, Jurassic Worldperché una battuta non è finita finché non senti ridere il pubblico. Anche se magari la scrittura dello stesso finisce prima dell’arrivo delle risate. Significa che devi lavorarci di più sopra perché non è arrivato alla platea. Fare stand up comedy significa studiare bene come ottenere la risposta di chi è venuto a godersi lo spettacolo. Un’ottima scuola per imparare il senso del ritmo, del timing, dell’impegno e della dedizione verso qualcosa. Perché in quell’ambito, se sbagli una battuta sei finito. È impossibile recuperare, anche se arriva dopo una serie di colpi da maestro.

Hai contribuito alla colonna sonora di Guardiani della Galassia?

No, ma ho contribuito alle battute. Quella su Kevin Bacon è mia, ma si è comunque trattato di un vero e proprio lavoro di squadra. La scena di ballo, e i relativi dialoghi, li abbiamo praticamente improvvisati… Sapevamo che dovevamo ballare, ma il come ci siamo arrivati lo abbiamo scoperto nel mentre e posso prendermi il merito di buona parte di quello che abbiamo fatto.

Quali sono i privilegi dell’essere diventato un nome di richiamo?

L’accesso ai migliori materiali in circolazione.

E a livello personale?

Guarda, no, dico sul serio, principalmente è una questione professionale. Avere accesso ai migliori materiali in circolazione ti rende la vita facile. È come dover vendere una villa di lusso da venti stanze con vista sul mare! Cacchio, è facile così! Prova a vendere un appartamento nella zona più merdosa della città, quello cì che è un problema!

C’è stato un momento durante la lavorazione di Jurassic World in cui hai pensato “Porca miseria, sto recitando nel sequel di uno dei migliori e più amati blockbuster di tutti i tempi. Sarò all’altezza?”. Cosa hai pensato?

Ho pensato “Devo vendere una villa di lusso da venti stanze con vista sul mare!”. Questa roba è fottutamente grandiosa! L’hai visto il film, no? È facile vendere un film meraviglioso come questo!

E dei Magnifici Sette che ci dici?

Interpreto un personaggio originale di nome Faraday, la storia è una specie di reinterpretazione dell’originale, tanto nei termini dell’originale che dei Sette samurai di Akira Kurosawa. È abbastanza dark e con dei registri differenti dai film che ho fatto finora. Il mio personaggio è un killer alquanto oscuro. Una specie di antieroe.

Per quanto riguarda i tuoi hobby, preferisci la caccia o le auto?

La caccia e la pesca. Per il semplice fatto che sono attività che non pratico spesso, bisogna attendere la stagione adatta, mentre per dedicare tempo alle macchine mi basta andare nel garage di casa mia.

Come ti tieni in forma?

Faccio un po’ di Kickboxing, mi alleno al sacco, pratico gli esercizi che facevo quando ero un wrestler e una o due volte alla settimana faccio pesi, anche se cerco di non caricare troppo per non avere problemi alle spalle e ai tendini.

Sei mai stato coinvolto in una rissa?

Certamente!

Raccontaci. Quando è stata l’ultima volta?

Oh, cazzo… fatemi pensare… Penso circa cinque anni fa.

E per quale motivo?

Un tizio mi ha levato di testa il cappellino e mi guardava dicendo [imita la parlata biascicata di un ubriaco] “Hollywood! Hollywood!”. Non l’ho preso a pugni solo perché pensava di essere divertente. Ma gli ho detto “Se continui sappi che potrei atterrarti nell’arco di cinque secondi!”. E a quel punto lui ha gettato il mio cappello a terra minacciando di spaccarmi la faccia. E l’ho atterrato.

È successo in un bar?

Sì, in un bar.

È così americano tutto ciò!

Vero! Ed è anche vero che l’ho annientato in cinque secondi netti.

 

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Jurassic World Coverage

 

Cosa ne pensate? Potete dircelo nei commenti qui sotto o in questo post del Forum Cinema.

Il film sarà ambientato nel presente, a Isla Nublar, 22 anni dopo gli eventi del primo film.

Nel cast Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, Ty Simpkins, Vincent D’Onofrio, BD Wong, Jake Johnson, Nick Robinson, Omar Sy e Irrfan Khan. Alla produzione Frank Marshall e Pat Crowley.

La release di Jurassic World è fissata al 12 giugno 2015, in Italia al giorno prima. La sceneggiatura è stata curata da Rick Jaffa e Amanda Silver e rimaneggiata da Colin Trevorrow e Derek Connolly.

Queste le note ufficiali:

Steven Spielberg ritorna nei panni di produttore esecutivo per JURASSIC WORLD, l’atteso nuovo capitolo della saga di Jurassic Park. Colin Trevorrow dirige l’epica avventura d’azione basata sui personaggi creati da Michael Crichton. La sceneggiatura è firmata da Rick Jaffa e Amanda Silver insieme a Trevorrow e Derek Connolly,  il soggetto è scritto da Rick Jaffa e Amanda Silver.
Prodotto da Frank Marshall e Pat Crowley.