Prima di tutto Black Mass di Scott Cooper con un Johnny Depp malavitoso da zona Oscar. Servirebbe a Depp per riprendersi da recenti scottature e al regista Scott Cooper per superare la delusione de Il Fuoco della Vendetta e finalmente dimostrare che non è un regista fermo al buon esordio Crazy Heart (2009).

Dopo due aperture da Oscar con Gravity (2013) e Birdman (2014), Everest di Baltasar Kormákur stimola parecchia curiosità. Riuscirà il regista islandese-hollywoodiano a raggiungere l’epicità richiesta per un film di montagna credibile e non solo di vertiginosa spettacolarità? Sarà brutto come Vertical Limit (2003) o bello come la docufiction La Morte Sospesa (2003)? Quanto tempo è che non vediamo un bel film di scalate? Ricordatevi quanta ironia c’era attorno a Birdman quando aprì la Mostra lo scorso anno. Poi sapete tutti come andò a finire.

Mentre sempre più spettatori rimpiangono la sua prima stagione di True Detective, Cary Fukunaga fa il suo ingresso in Concorso con l’iniziazione alla guerra di un bimbo africano in Beasts of No Nation. Anche questo è materiale da Oscar… e vista la citazione del premio cinematografico più importante del mondo (con tutto il rispetto per Festival di Cannes e Mostra del Cinema di Venezia) non possiamo non attenderci molto anche da Spotlight di Thomas McCarthy (interpreta l’intelligenza artificiale Michael in Pixels, N.d.R.), film che Mark Ruffalo portava in palma di mano al Festival di Giffoni giusto 10 giorni fa. Qui a Venezia è fuori Concorso ma Spotlight, con la sua inchiesta giornalistica a tema pedofilo nella Boston dei primi anni del 2000, è anch’esso materiale da Notte delle Stelle.

Finalmente Luca Guadagnino ha conquistato quel posto in Concorso che nel lontano 2009 gli fu clamorosamente negato per Io Sono l’Amore

Italiani? Finalmente Luca Guadagnino ha conquistato quel posto in Concorso che nel lontano 2009 gli fu clamorosamente negato per Io Sono l’Amore. A Bigger Spash con Tilda Swinton, Ralph Fiennes, Matthias Schoenearts e Dakota Johnson potrà finalmente farci capire se il regista potrà diventare un altro cineasta da esportazione e in grado di integrarsi bene dentro un immaginario cinematografico di natura internazionale. D’altronde stiamo parlando del precursore di Paolo Sorrentino come alfiere di un cinema italiano postmoderno dopo il gusto retro anni ’60 dell’adorato dagli yankee Io sono l’Amore, il quale ottenne una candidatura ai Golden Globe.
Spiccherà finalmente il volo il nostro Guadagnino?

Poco sotto Scott Cooper sul fronte “ci sono parecchie aspettative” compare il simpatico Drake Doremus, il quale citava al Festival di Roma del 2011 Le Onde del Destino come punto di riferimento per la sua problematica love story tra Anton Yelchin e Felicity Jones Like Crazy (2011). Adesso è chiamato con la presenza in Concorso veneziana per la sua love story fantascientifica Equals a dimostrarci se è il prossimo Richard Linklater o David Gordon Green.

Tornando al fronte italiano… più fragile del veterano Bellocchio, dell’outsider Giuseppe M. Gaudino (due lungometraggi da regista in 30 anni di attività) e dell’internazionale Guadagnino… arriva il tanto spesso evocato in questi mesi Piero Messina con il suo confronto al femminile L’attesa in cui vedremo Juliette Binoche sfidare la giovane collega Lou de Laâge.

In conclusione… non possiamo che augurarci che la nuova follia di Charlie Kaufman intitolata Anomalisa (foraggiata anche dal nostro Gabriele Niola attraverso una personale donazione via web) arrivi come un tornado a sconvolgere le acque della Laguna. La sua ultima regia coincidente con la sua prima fu Sineddoche New York, divertente follia in Concorso a Cannes nel 2008 e distribuita in sala in Italia nel giugno del 2014. Riuscirà lo sceneggiatore premio Oscar 2005 (con Michael GondryPierre Bismuth) per la sceneggiatura originale di Se Mi Lasci ti Cancello a tornare ad essere l’imprevedibile provocatore hollywoodiano di inizio anni 2000? La sua prima brillante sceneggiatura per il cinema dopo anni e anni di lavoro in tv fu Essere John Malkovich di Spike Jonze, presentato in anteprima mondiale alla Mostra del Cinema di Venezia da un neo direttore che di nome faceva Alberto Barbera, pronto in quel 1999 per il suo primo triennio alla guida di Venezia. Oggi Barbera in conferenza stampa ha dedicato parole molto gentili ed affettuose per il nostro amato Charlie Kaufman. Ci è sembrata una cosa bella. Lui per primo, Alberto Barbera, voleva augurarsi che Anomalisa, strambo film a passo uno codiretto da Kaufman e Duke Johnson sulle spietate crisi di un uomo di mezza età, possa far tornare in auge un artista da lui stesso lanciato quando sia lui che Charlie… avevano 16 anni di meno.

SPECIALE FESTIVAL DI VENEZIA

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