Sono giorni difficili per Ryan Kavanaugh, fondatore 11 anni fa di Relativity Media che ora si trova costretto a smembrare e mettere in vendita parti dell’azienda per pagare i debiti. Kavanaugh oggi ha richiesto la protezione da creditori e investitori infuriati per bancarotta, e ora ha messo all’asta le varie divisioni, tra cui quella tv e cinema (la cui vendita verrà supervisionata dal tribunale fallimentare). L’intenzione sarebbe quella di risanare i bilanci e ricapitalizzare la compagnia, che non metterà in vendita Relativity Sports, Relativity Education e Relativity EuropaCorp Distribution (una joint venture con EuropaCorp):

La Relativity continua a perseguire la propria missione come global media company di nuova generazione, e rimaniamo intenzionati a continuare nei nostri affari nel mondo del cinema e della televisione. Le azioni annunciate oggi servono a proteggere i nostri franchise e a permetterci di riemergere come azienda più forte e consolidata.

Alla Relativity servono circa 320 milioni di dollari per sanare i conti, e l’unico modo per risolvere la situazione è stato quello di affidarsi a una riorganizzazione supervisionata dal tribunale. In questa fase di riorganizzazione verranno distribuiti i due film attualmente in post-produzione: la commedia Masterminds e il thriller con Halle Berry intitolato Kidnap. L’intenzione è quella di iniziare le riprese del remake de Il Corvo, previste per l’autunno. Per queste attività chiederà ulteriori prestiti a terzeparti. Altri film come Before I Wake e The Disappointments Room verranno probabilmente messi in vendita.

Mercoledì l’azienda ha licenziato 75 dei 350 dipendenti del quartier generale di Beverly Hills. Nelle ultime settimane alcune finanziarie hanno fatto causa alla Relativity per la mancata restituzione dei prestiti, in particolare la RKA Film Financing ha definito il 40enne Kavanaugh un “imbroglione che attraverso azioni disoneste e inganni ha messo in atto uno schema per frodare gli investitori e appropriarsi indebitamente dei loro fondi”. Le accuse, che rientrano in una causa da 90 milioni di dollari presso la Corte Suprema di New York, si riferiscono a violazioni contrattuali secondo cui Relativity avrebbe utilizzato i finanziamenti destinati alla produzione di film per ripagare i propri debiti. Relativity ha risposto con una contro-causa di diffamazione da 200 milioni di dollari.

Negli ultimi anni Relativity ha prodotto film come Machine Gun Preacher, Oculus, Immortals, Paranoia e Act of Valor. Diversi di questi film si sono rivelati degli insuccessi: costato 35 milioni di dollari, Paranoia ha raccolto solo 7 milioni negli USA. Machine Gun Preacher, costato 30 milioni, ne ha raccolti solo 539mila. La piccola casa di produzione e distribuzione ha anche co-prodotto successi come The Fighter e The Social Network.

Fonte: Variety

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