Tic-Tac-Tic-Tac!

È la traduzione sonora dello scorrere inesorabile del tempo che l’ingegnere capo della ottimizzazione FedEx Chuck Noland (Tom Hanks) ama riprodurre quasi con un certo divertimento sadico davanti agli uomini della filiale moscovita della celebre ditta di trasporti. D’altronde erano passati solo 9 anni dalla data di produzione di Cast Away (2000), undicesima regia di Robert Zemeckis, e la fine dell’Unione Sovietica, datata 1991. I moscoviti sembrano un po’ basiti dal concitato monologo tradotto in russo del corpulento Chuck. A Mosca si stanno ancora rimuovendo le icone leniniane dai palazzi, figurarsi se i russi sono già pronti ad abbracciare lo stakanovisno capitalisticamente corretto di Chuck (tranne un bimbo; lui sembra già aver capito tutto). “Il tempo ci uccide” concluderà Chuck chiuso in un maglione sgraziato che non fa altro che aumentare ancora di più davanti alla macchina da presa il suo corpaccione (idea geniale di Zemeckis ...