In teoria dovremmo essere offesi con Hayao Miyazaki.

Si è ritirato, ci ha privato dei suoi film e (per una lunga serie di ragioni che non si limitano alla sola volontà dell’autore) anche lo studio Ghibli ha chiuso a tempo indeterminato.

Oggi che compie 75 anni siamo qui a fargli gli auguri con la paura nel cuore di dover già parlare di lui al passato, come fosse (artisticamente) morto, come fosse un John Ford o un Rossellini, un autore da storicizzare in attesa di incasellamento, invece che materia viva e pulsante, ancora in grado di spiazzare e rinnovare quel che pensiamo di lui (o magari con lui attraverso i film). Le ultime notizie davano Miyazaki al lavoro su un fumetto, perché un film è troppo lungo e teme di non arrivare a vederne la fine o di non farcela fisicamente a chiuderlo.

Per questo motivo oggi sarebbe fondamentale guardare o riguardare Il regno dei sogni e della follia, documentario che parla dello Studio Ghibli e quindi di Hayao Miyazaki ma non è realizzato dall’autore....