Dopo avevi fatto leggere il resoconto della roundtable con Ben Stiller avvenuto a margine del junket romano di Zoolander 2, è ora la volta di quella con Will Ferrell che, nel film, riprende gli eccessivi panni dell’iconico villain Mugatu.

Come da prassi su queste pagine, nel riportare le domande poste durante la tavola rotonda, ho evidenziato quelle poste direttamente dal sottoscritto alla star newyorkese.

Trovate tutto qua sotto!

D: Com’è stato tornare in questo ruolo e, soprattutto, quant’è divertente essere così cattivo?

R: È divertentissimo interpretare una persona così malvagia. Anche se… sai… Penso che Mugatu in un certo qual modo sia anche incompreso. È davvero un genio nella sua testa. E non è dalla parte dell’errore quando mette in evidenzia il fatto che tutti si suoi colleghi stilisti sono dei folli, che il mondo della moda si autoattribuisca tutta questa importanza immeritata. Ero emozionato al pensiero di indossare nuovamente i suoi panni e penso che Ben abbia fatto un lavoro eccellente. Già di base è difficile fare un sequel, riuscire a farlo differente dal primo riuscendo, allo stesso tempo, a soddisfare i fan del primo film e a renderlo interessante per tutta una nuova fetta di pubblico, accessibile anche a chi magari non ha visto il precedente. E personalmente credo ci sia riuscito.

BT: Quando giri un film come questo, con un sacco di gente che conosci da una vita e che non sono semplici colleghi, ma buoni amici, come riesci, come riuscite a far sì che si riesca anche a lavorare e non a…

R: Cazzeggiare tutto il tempo?

BT: Esattamente!

R: Di solito riesci a trovare un giusto equilibrio fra le risate con gli altri e il portare a casa la pagnotta. L’unica cosa triste per me è che a eccezione del paio di scene che ho con Ben, di solito strillo alle altre persone all’interno di una stanza! Mi sarebbe piaciuto avere delle scene con Owen anche… Mugatu il più delle volte e isolato o intento a strillare a Todd, no? Ne abbiamo parlato prima tu ed io.

D: E del successo a posteriori del primo Zoolander che ci dici?

R: Penso si sia trattato di uno dei primi casi di benefici a posteriori dati dal mercato dei Dvd e del via cavo. È un film che è stato visto, rivisto e stravisto. Un destino simile a quello del primo Austin Powers [dove Will Ferrell aveva una piccola parte, ndr.] che rispetto al primo Zoolander aveva avuto un successo maggiore al botteghino, ma che poi, grazie all’home video, è riuscito ad avere un destino anche più florido col secondo capitolo. È davvero bello vedere come i fan delle commedie rivedano il film anche sei, sette volte e trasmettano agli altri la passione per un dato lungometraggio.

D: Che ruolo ha avuto il primo Zoolander nella tua carriera? Un punto di svolta?

R: È stata la prima volta che ho avuto una parte di rilievo in un film prodotto da una major. All’epoca ero ancora uno dei membri del cast del Saturday Night Live e al cinema avevo avuto più che altro ruoli di contorno. Ma non lo definirei un punto di svolta proprio perché, come discusso poco fa, il suo successo è stato graduale, perché a causa dell’11 settembre un sacco di persone non vide il film. Ma col tempo Mugatu è diventato di sicuro uno dei miei personaggi più riconoscibili e amati dal pubblico.

BT: E sul condividere la scena con delle grandiose attrici comiche? Nella tua carriera ci sono due momenti grandiosi, uno qua in Zoolander 2 con Kristen Wiig, e l’altro in Anchorman 2, la scena del faro…

R: Ahahahah!

BT: Sì, lì con Christina Applegate [Ferrell continua a ridere della grossa, ndr.] in cui tu sei affetto da quella strana cecità…

R: Ahahahah! Kristen è un vero genio e in questo film ce lo ricorda una volta ancora. Sto cercando di ricordare se il bacio fra Mugatu e Alexanya fosse presente nella sceneggiatura se abbiamo semplicemente comnciato noi a farlo così [scoppia nuovamente a ridere, ndr.]. Mi sa di sì, se non ricordo male, cioè era scritto che dovevamo scambiarci delle effusioni dato che non ci eravamo visti da così tanto tempo, ma poi Ben – visto che avevamo cominciato a tirare fuori dal cilindro tutte queste robe folli come gridare nelle nostre reciproche bocche e via discorrendo – ci ha lasciati fare. E sono davvero orgoglioso di avere dei momenti estremamente significativi e riusciti nella mia carriera in cui condivido la scena con comedian donne. Credo sia una questione importante.

D: Avete avuto modo d’improvvisare durante le riprese?

R: Sì, cioè quando giri una commedia ovviamente ti attieni alla sceneggiatura, ma poi hai modo di improvvisare. In casi come questi, ogni regista intelligente – e Ben appartiene senza ombra di dubbio alla categoria – incoraggia i suoi attori e collaboratori a tirar fuori e condividere ogni idea. Ad esempio, nella scena finale, c’erano molte questioni tecniche da seguire, non ultima quella che vedeva me recitare appeso a un cavo in una posizione davvero poco confortevole. Ma Ben ha lavorato in maniera tale da avere queste riprese molto brevi in cui dicevo le mie battute e mi portavano su e giù secondo le necessità di lavorazione. In quel caso improvvisare sarebbe stato più ostico a causa delle limitazioni tecniche. Insomma, è un mix delle due cose.

D: Ti piacerebbe interpretare un ruolo di cattivo in un film che non sia una commedia?

R: Sai, già questa volta Mugatu è davvero cattivo, è uno psicopatico come non ti aspetteresti in una commedia. Un sacco di registi di commedie forse avrebbero premuto prima il freno, ma invece Ben ha voluto che oltrepassassi sempre il limite della pazzia del personaggio. È stata un’esperienza davvero intensa. Poi è chiaro, come attore sono costantemente alla ricerca di nuove sfide, ma non so se il pubblico mi vedrebbe bene nei panni di villain al di fuori di una commedia, magari in Europa sì, in America la vedo più complicata la faccenda. In ogni caso, se si trattasse di un ruolo interessante sarebbe una bella sfida.

BT: Ho capito, ma già così Mugatu è un villain ottimo, anche se si tratta di una commedia. Cioè è scritto e interpretato in maniera migliore di quanto non accada col nuovo Blofeld in Spectre!

R: Ah! Ahahahah! E oltretutto si parla di mondo della moda! In effetti è abbastanza sinistro pensare che, appena incontra Don Atari, lo elimina in quella maniera bizzarra. Ed era la prima volta che lo vedeva! Già quel passaggio porta la commedia a un livello quantomeno inatteso.

BT: Parlando del tuo futuro lavorativo con Adam Mckay e John C. Reilly, so che state lavorando a una nuova commedia basata sul controllo della frontiera americana da parte di questi due tizi che non vogliono far entrare gli immigrati. A che punto dello sviluppo vi trovate?

R: Sì, dunque abbiamo uno script, ma Adam e io siamo stati molto impegnati nei nostri rispettivi impegni stampa per i nostri vari progetti e poi lo sai… una volta che Adam avrà vinto il suo Oscar [risate]… È il mio pronostico… bene, al termine di ciò c’immergeremo in questo progetto e effettueremo qualche riscrittura. Vorremmo metterci seduti a un tavolo insieme a John, ascoltare anche le sue idee e poi integrare il tutto.

 

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ZOOLANDER 2 PREMIERE E JUNKET A ROMA – TUTTE LE NOSTRE ESCLUSIVE

Zoolander 2, scritto da Justin Theroux e diretto da Ben Stiller, vedrà ancora una volta come protagonisti Ben Stiller e Owen Wilson nei panni di Derek Zoolander e Hansel. Confermati anche Christine Taylor (Matilda Jeffries), Cyrus Arnold (Derek Zoolander Jr.) e Will Ferrell (Mugatu). Nel cast anche Kristen Wiig e Penelope Cruz. Le riprese si sono svolte a Roma.

L’uscita del film è prevista per il 12 febbraio 2016, per l’11 febbraio in Italia.

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