Per la DreamWorks Animation, Kung Fu Panda 3 è l’occasione, tanto ghiotta quanto imperdibile, di tornare a ruggire. La ricetta è triplice: tecnologia americana, portafoglio cinese, talento italiano. Vediamo perché il terzo capitolo delle avventure di Po è così importante per la casa di Shrek.
La parabola della leonessa che sfidò la Disney e si scottò
La storia di DreamWorks Animation è il racconto, quasi ventennale, di un incipit spettacolare e di una funambolica passeggiata sui carboni ardenti, con i segni evidenti di qualche ustione. Nata come scommessa creativa, produttiva e imprenditoriale, la creatura di Jeffrey Katzenberg è oggi una vecchia leonessa, ferita nella savana del box office, che appare china e in trepidante posizione di attesa. Dopo la separazione da DreamWorks nel 2004, il botteghino le ha dato linfa vitale, tra alti e bassi, fino al 2012. Poi, qualcosa si è interrotto. Non sono soltanto lontani i numeri di Shrek, ma quel filo conduttore che legava il pubblico al tea...
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