La Notte Bianca approda anche al cinema in una sperimentazione di 4 mesi che porterà, per un mercoledì a mese, il biglietto a 2 euro.
Lo spunto viene dal Ministero dei Beni Culturali e Del Turismo, direttamente dalla volontà del ministro Franceschini, voglioso di espandere la trovata virtuosa della Notte Bianca anche al mondo dell’esercizio. L’iniziativa che apre per una nottata tutti i musei senza far pagare l’ingresso, si è dimostrata estremamente virtuosa, portando ad un aumento della fruizione museale anche negli altri giorni.

La genesi dell’idea l’ha raccontata Andrea Occhipinti, presidente ANICA sezione distributori, a Cinè:

Il ministro ci ha convocati per parlarci di questa idea che originariamente doveva essere una domenica gratis. Gli abbiamo spiegato che così proprio non era possibile, perché non funzioniamo come i musei, cioè non abbiamo dei costi fissi che ammortizziamo nel tempo, quelli semmai li hanno le sale, noi distributori abbiamo costi per ogni film e ci andremmo troppo in perdita. Inoltre la domenica, per tutta la filiera, è un momento troppo fondamentale, un incasso a cui non possiamo rinunciare.

Ma non solo lo sfruttamento, molta della decisione di non lasciare il biglietto gratuito come per i musei è anche dovuto alla voglia di non dare l’idea che il cinema non valga niente o che valga così poco da essere gratuito, da avere lo stesso prezzo della pirateria.

La soluzione è dunque andata nella direzione di un cambio di giornata e di un prezzo piccolissimo ma utile ad ammortizzare alcuni costi ineludibili. Inoltre, questa promozione che partirà a Settembre per finire a Dicembre, ogni secondo mercoledì del mese, sostituirà, almeno per quest’autunno, Cinemadays (le giornate a prezzo ridottissimo che avevano funzionato molto bene).

Fondamentale sarà la comunicazione dell’offerta, cioè la pubblicità che sarà fatta all’iniziativa. In questo senso molto dovrebbe pesare la collaborazione ministeriale. Sarà infatti il Ministero dei Beni Culturali a curare la campagna, il che significa poter usufruire di tutta una serie di spazi su televisioni e radio del servizio pubblico riservati alle istituzioni, ma anche, nelle parole di Andrea Occhipintiun budget che noi non potremmo nemmeno sognare”.

Classifiche consigliate