Non è raro che negli action-movie i dialoghi vengano meno in funzione dell’azione. In Terminator 2: Il Giorno del Giudizio Arnold Schwarzenegger pronuncia 700 parole in 137 minuti, e più recentemente Henry Cavill in Batman v Superman: Dawn of Justice ha solo 43 battute.

Così la notizia che Matt Damon ne pronunci solo 25 in tutta la durata di Jason Bourne non pare una notizia così sconvolgente. Ecco la dichiarazione di Damon a riguardo rilasciata al Guardian (via The Playlist):

Beh, ho fatto tre film. Nel primo il personaggio di Marie Kreutz è ancora vivo e quindi Bourne aveva una cassa di risonanza più ampia, era più confuso e molto più loquace. Dopo la sua morte nel primo atto del secondo capitolo diventa un personaggio molto solo. Mi ricordo che [lo sceneggiatore] Tony [Gilory] mi scrisse una mail dicendomi: “Ti rendi conto ciò cosa significa? Ti rendi conto che in questo film non parlerai?”, e io risposi: “È una cosa che mi piace”.

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Matt Damon torna a vestire i panni del suo personaggio più famoso Jason Bourne. Paul Greengrass, il regista di The Bourne Supremacy e The Bourne Ultimatum, è nuovamente al fianco di Damon nel nuovo capitolo della saga della Universal Pictures. In questo film il più pericoloso ex-agente CIA è costretto ad uscire dall’ombra.

Alicia Vikander, Vincent Cassel e Tommy Lee Jones sono al fianco di Damon in Jason Bourne, e Julia Stiles torna nei panni del suo personaggio di sempre. Frank Marshall è ancora una volta il produttore insieme a Jeffrey Weiner per Captivate Entertainment, Greengrass, Damon, Gregory Goodman e Ben Smith. Ispirato ai personaggi creati da Robert Ludlum, il film è scritto da Greengrass e Christopher Rouse.

Il film uscirà il 1° settembre in Italia.

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