Il primo settembre negli Stati Uniti si celebra il Labor Day, una festività federale che, convenzionalmente, segna anche la fine dell’estate cinematografica americana, un periodo particolarmente propizio per le major e che ha solitamente inizio nei primi giorni di maggio (anche se ultimamente viene “anticipato” addirittura ad aprile).

La dominatrice assoluta di questa porzione dell’anno (a livello globale) è la Disney che, con 2,56 Miliardi di dollari, ha preceduto la Universal e la Warner. Entrambi gli studios hanno incassato circa 1,9 Miliardi di dollari.

La vittoria della Casa di Topolino è avvenuta principalmente grazie a due sequel particolarmente attesi come Captain America: Civil War (1.152 milioni di dollari d’incasso) e Alla Ricerca di Dory (929,1 milioni al botteghino). Ma non è tutto oro quello che luccica: già perché a fronte di due pellicole capaci di fare faville, la Disney ha anche dovuto fare i conti con le scarse performance di Alice Attraverso lo Specchio (170 milioni di dollari di budget esclusa la promozione e meno di 295 milioni d’incasso) e Il GGG di Steven Spielberg che, malgrado il plauso della critica, ha incassato 153,6 milioni a fronte di un costo produttivo di 140.

La Warner Bros. ha decisamente centrato l’obbiettivo con Suicide Squad. Il cinecomic dedicato ai villain della DC Comics, nonostante l’accoglienza critica letteralmente disastrosa, ha già portato 636 milioni di dollari nelle casse dello studio, in aggiunta alle notevoli performance delle pellicole horror che hanno visto coinvolto James Wan in qualità di produttore e regista/sceneggiatore/produttore: Lights Out ha fruttato 125,9 milioni (ne è costato 4,9), mentre The Conjuring – Il Caso Enfield 319 contro i 40 di budget.

Pets, Jason Bourne e The Purge: Election Year sono i tre fiori all’occhiello della Universal. Il cartoon della Illumination Entertainment è già arrivato a 725 milioni (e all’appello mancano ancora i mercati italiano e australiano), Jason Bourne non è riuscito a battere The Bourne Ultimatum, ma è quasi a quota 350 milioni (347 per la precisione) e soprattutto il terzo The Purge ha confermato il successo del franchise horror low budget: 10 milioni di budget e 105 milioni alle casse cinematografiche del globo.

Seguono la Fox, la Sony e, infine, la Paramount. Se la Sony è stata “tenuta a galla” sostanzialmente grazie alla divisione animation e a pellicole quali Angry Birds e Sausage Party fallendo miseramente con il reboot di Ghostbusters, la Paramount si è trovata a dover gestire film importanti come il terzo Star Trek e il sequel di Tartarughe Ninja che, però, sono andati incontro a delle decise flessioni rispetto ai capitoli che li hanno preceduti. Bicchiere mezzo pieno (o mezzo vuoto) per la Fox. Dopo i fasti invernali di Deadpool, si è trovata fra le mani un X-Men: Apocalisse che, con 544 milioni di dollari raggranellati al botteghino mondiale, è tutto fuorché un flop. Ma i 200 milioni in meno rispetto a X-Men: Giorni di un Futuro Passato si fanno comunque sentire…

 

FONTE: dati raccolti via Box Office Mojo

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