Salve a tutti scrittori! Beh salve anche a voi registratori (osservando i telefoni e gli Mp3 recorder davanti a sé).

Scott Derrickson si presenta al video village, ma, pur avendolo naturalmente già visto in foto e video, quando me lo ritrovo seduto accanto, non posso fare a meno di notare una certa somiglianza con un altro regista di Casa Marvel, ovvero James Gunn. Occhiali simili, capelli corti e sparati in ogni direzione…

Può concedere a noi giornalisti circa 15 minuti, prima di tornare alle fatiche della cabina di regia. Il tempo stringe e pare genuinamente contento di parlare con tutti noi di questa sua incursione cinefumettistica, dopo aver diretto alcuni ottimi horror e il decisamente meno riuscito remake di Ultimatum alla Terra.

 

Scott Derrickson

 

Puoi dirci cosa stai girando oggi?

Oggi stiamo girando una scena di combattimento in una parte del Sanctum Sanctorum, che è dove Doctor Strange vive nei fumetti. Vede coinvolti Benedict Cumberbatch, Mads Mikkelsen e Scott Adkins, che è alquanto avvezzo a robe di calci rotanti e pugni. Sì, vedrete un po’ di arti marziali in questo film.

Ma è stato come un imperativo, dato il genere di film e personaggio?

No, assolutamente. Tutte le set piece che vedrete sono molto strane. Non sono i tipici momenti action che potete trovare in blockbuster come questi. È abbastanza scontato dire che non si basa sui combattimenti con armi da fuoco e neanche più di tanto sugli scontri corpo a corpo. Quello che vi troverete davanti agli occhi sarà surreale.

Questo è un lungometraggio dalla portata produttiva nettamente più imponente rispetto quelli cui lavori di solito, come ti senti? Sotto pressione?

Sapete, in realtà a prescindere dal budget di un film, la pressione che avverto come regista è sostanzialmente la medesima, perché alla fin fine devi stare attento alle stesse cose – il budget, la schedule – solo su un’altra scala. La differenza maggiore è che ogni singola persona coinvolta nella produzione di questo film è al top del top del suo settore di riferimento e ti ritrovi a lavorare con persone che hanno un CV che ti lascia senza fiato per quanto è potente. E poi, è scontato, richiede più attenzioni nel senso che devi stare focalizzato su più cose allo stesso tempo, quindi puoi ritrovarti a girare una scena e a fare dei leggeri aggiustamenti dello script nelle pause di ripresa, controllare i test per i VFX. Non ci sono pause, diciamo così. Ci prepariamo a quello che dobbiamo far dopo mentre stiamo girando. Le differenze maggiori stanno qua, ma sono comunque delle fasi che apprezzo particolarmente.

E la sfida più grande di un film che deve avere un’identità propria ben definita, ma che, allo stesso tempo, deve essere collegato alle altre pellicole dell’UCM?

Direi che in questo caso non ci sono state difficoltà del genere perché gli stessi fumetti di Doctor Strange sono una “strana aberrazione” rispetto allo standard dei comic targati Marvel. Sono cresciuto con i fumetti della Marvel e, fra tutti i vari personaggi che ha, è davvero quello più adatto a me [ridacchiando, ndr.] per via della stessa natura del materiale, delle tematiche che tratta. Quindi stiamo trattando il film allo stesso modo, senza pensare tanto al collegamento col resto. Penso che si tratti di una svolta non da poco dell’Universo Cinematografico della Marvel e, ragionando nei termini di uno spettatore cinematografico, mi sento pronto a essere sorpreso. È questa la ragione per cui il mio film Marvel preferito è Guardiani della Galassia e di sicuro buona parte dell’affetto che nutro verso quel film arriva proprio dall’effetto sorpresa che ha avuto su di me. Doctor Strange svolta in maniera diversa dal film di James e, forse, anche in modo più drastico.

Per caso hai visto i vecchi film di Doctor Strange degli anni ottanta?

No, so che stanno su Youtube, ma non li ho visti. La gente su Twitter mi segnala di continuo degli spezzoni per cui è come se lo avessi visto.

Cosa ha proposto alla Marvel per convincerli a scritturarti e a far capire loro che eri la persona adatta per dirigere il film?

Bella domanda. Se non ricordo male ho avuto qualcosa come 8 meeting con la Marvel per ottenere il lavoro, per cui è davvero difficile “distillare” il flusso di informazioni e stabilire da cosa sia dipeso. In termini generali credo siano state le mie idee circa il voler fare un film d’azione che sia anche un trip mentale su un uomo che riesce a superare i limiti di sé stesso. Poi di sicuro ha influito il mio essere in sintonia con il misticismo e la spiritualità del fumetto, ma anche la parte relativa ai viaggi psichedelici, un elemento che ho sempre amato di Doctor Strange. Per me il film deve rapportarsi al pubblico moderno in maniera analoga a quanto fatto dal fumetto quando è stato proposto ai lettori negli anni sessanta. Doctor Strange aveva un’attitudine davvero nuova, inedita, grazie al suo bagaglio d’immagini allucinate e allucinanti. Proprio per questo abbiamo cercato di impiegare gli effetti speciali in maniera originale al posto di usarli per far saltare in aria le cose. Senza dimenticare che si tratta anche di una vicenda molto intima, quasi personale, di questo scettico materialista che, attraverso il misticismo, arriva alla negazione del suo precedente sé e a una nuova dimensione trascendente per così dire.

Però abbiamo appena passeggiato per il set di Hong Kong e ci hanno detto che verrà distrutto in un’imponente scena di quasi un quarto d’ora, quindi se non vedremo esplosioni cosa ci sarà? Flash psichedelici di attività psichica?

Non rivelerò nulla. Dovrai, dovrete pazientare e vedere il film in sala.

Circa l’ispirazione visiva per il film, abbiamo visto un sacco di concept, previsualizzazioni di scene… un sacco di prospettive multiple, robe assurde davvero. A prescindere dai fumetti, ti sei lasciato guidare anche dai lavori di pittori tipo Escher.

Per la presentazione “visiva” sì, sicuramente, ma soprattutto dai surrealisti in genere. Forse per la maggior parte dalla fotografia surrealista moderna. Hanno svolto un ruolo fondamentale non solo per l’aspetto visivo del film in sé, ma anche nella stessa presentazione che ho mostrato ai Marvel Studios e che mi ha concesso di ottenere la regia di Doctor Strange. Doctor Strange

Hai parlato delle “svolte inattese” che hai voluto percorrere col film così come ha fatto James Gunn con Guardiani della Galassia. Parlando del progetto complessivo della Marvel quali sono le sfide maggiori per continuare a tenere desta l’attenzione del pubblico?

Devono continuare a evolversi. E se non avverrà si andrà incontro alla morte certa. Penso che l’evoluzione continua, senza alcuna paura, sia una sfida per ogni major, ma, per quel che concerne i Marvel Studios, la mia personale opinione tanto come osservatore quanto come “impiegato” ora che sono direttamente dentro la faccenda, è che non sono guidati da questo timore e dal voler semplicemente costruire il successo di un nuovo film facendolo appoggiare su quello avuto dal precedente. Non fanno questo e non è così che ragionano. Alla radice di tutto c’è il loro amore per i film e per il voler dare forma ai film che vogliono al posto di ripetere in maniera formulaica una formula facilmente vendibile.

Molto dipende anche dai personaggi…

Beh, credo che ora come ora, la Marvel abbia la più grande libreria di personaggi da poter impiegare. Le possibilità di espansione di questo universo sono incredibili. Ci sono così tante storie, così tanti personaggi creati nei decenni di attività del gruppo, storyline che continuano a intrecciarsi da anni in modi sempre interessanti… Penso proprio che, anche al cinema, la Marvel continuerà a evolversi e a essere rilevante per il pubblico grazie a alle sorprese che regalerà. Perché il pubblico ama essere sorpreso.

Abbiamo appurato che Doctor Strange sarà una storia a sé. Ma ti sei preoccupato di come la tua visione del personaggio andrà ad adattarsi e posizionarsi nell’Universo Cinematografico della Marvel?

No, non sono per nulla preoccupato se è quello che intendi chiedermi.

Non ti sei preoccupato del fatto che il tuo Doctor Strange dovrà apparire anche in altri film?

Esatto.

Doctor Strange ha a che fare con evocazioni, incantesimi e robe del genere. È per questo che hai voluto un attore così shakespeariano per interpretarlo?

Ahahah! Perché è capace di maneggiare e destreggiarsi con queste formule magiche lunghe e astruse ahahahah! Benedict era la nostra prima scelta, il primo attore che abbiamo incontrato. Trovo che ci sia sempre qualcosa di inafferrabile e difficilmente descrivibile quando capisci che hai trovato un attore che è perfetto per una determinata parte. In questo frangente ha molto a che fare con lo stesso Stephen Strange. È un tizio davvero complicato che non è propriamente definibile come una persona simpatica, specialmente prima dell’incidente che cambia il corso della sua vita. Trovare un attore capace d’interpretare un uomo con un così elevato livello d’intelligenza, con tutta la sua sagacia e ironia, facendo sì che il pubblico continui a essere interessato a lui… Non sono uno di quei registi convinti del fatto che il pubblico debba necessariamente amare il personaggio che ha davanti, ma sono fermamente convinto che lo debba trovare interessante. In questo caso avvengono entrambe le cose, ma è un alchimia complicata da trovare. E mano a mano che incontravo anche altri attori, finivo sempre per ripensare a Benedict. Perché lui era il più adatto a interpretare un ruolo così sfaccettato e complesso. Ho sempre adorato il fatto che Doctor Strange non è il classico supereroe. In battaglia è vulnerabile. La fonte della sua forza è dentro di lui, nell’energia che veicola tramite la magia. Ha un sacco di qualità uniche tanto che, per me, solo Benedict Cumberbatch poteva interpretarlo.

E che ci dici della rappresentazione visiva di questa magia?

Posso dirti che l’idea stessa della magia è un osso duro da affrontare per un regista. La magia è stata demistificata nel mondo moderno. Nessuno ci crede più veramente e tutti sappiamo che i maghi, in realtà, sono degli illusionisti. Come si può recuperare dal punto di vista cinematografico un’idea come questa? Il punto di partenza per me è stato liberarmi di tutti i vari cliché, a cominciare da quelli verbali passando per i lampi di luce che partono dalle dita e via discorrendo, quelle robe che vediamo fin da quando l’Imperatore Palpatine comincia a sparare addosso a Luke Skywalker. Chiaramente ci sarà tutto il dovuto rispetto verso i fumetti, in termini di frasi e cose di questo tipo, ma come funziona la magia, quello che fa… Penso che quello che vedrete al cinema vi sorprenderà parecchio.


Cosa ne pensate? Ditecelo nei commenti!

Doctor Strange segue la storia del neurochirurgo di grande talento, Stephen Strange. Dopo un terribile incidente d’auto il dottore deve mettere l’ego da parte e imparare i segreti di un mondo nascosto fatto di misticismo e dimensioni parallele.

Dal Greenwich Village di New York City, Doctor Strange dovrà fare da intermediario tra il mondo reale e quello che si cela oltre, utilizzando una vasta gamma di abilità metafisiche e artefatti per proteggere l’universo Marvel.

Diretto da Scott Derrickson (SinisterThe Exorcism of Emily Rose) e prodotto da Kevin Feige, Doctor Strange è interpretato da Benedict Cumberbatch (Black Mass – L’Ultimo GangsterThe Imitation Game), Chiwetel Ejiofor (12 Anni SchiavoSopravvissuto – The Martian), Rachel McAdams (Southpaw – L’Ultima SfidaSherlock Holmes) e Michael Stuhlbarg (Steve Jobs, A Serious Man), con Mads Mikkelsen (Scontro tra TitaniCasino Royale) e il premio Oscar® Tilda Swinton (Michael ClaytonThe Grand Budapest Hotel).

Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Charles Newirth, Stephen Broussard e Stan Lee sono i produttori esecutivi.

Il team creativo del regista Scott Derrickson comprende inoltre il direttore della fotografia Ben Davis, B.S.C. (i film Marvel Avengers: Age of Ultron e Guardiani della Galassia), lo scenografo Charles Wood (i film Marvel Avengers: Age of Ultron e Guardiani della Galassia), la costumista Alexandra Byrne (i film Marvel Avengers: Age of Ultron e Guardiani della Galassia), i montatori Wyatt Smith (Into the Woods, il film Marvel Thor: The Dark World) e Sabrina Plisco, ACE (Mr. Magorium e la Bottega delle Meraviglie, La Tela di Carlotta) e il supervisore degli effetti visivi Stephane Ceretti (il film Marvel Guardiani della Galassia).

Il film Doctor Strange fa parte della Fase 3 dell’Universo Cinematografico Marvel.

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