Enfant prodige della Pixar, dove arrivò solo diciannovenne per lavorare a Toy Story (1995), e nominato all’Oscar per il corto Presto nel 2008 (era lo short prima di WALL·E), Doug Sweetland è il coregista di Cicogne In Missione insieme a un ospite illustre dentro il mondo dell’animazione come il Nicholas Stoller regista di Non Mi Scaricare (2008) e Cattivi Vicini 1 & 2. Abbiamo incontrato Doug all’undicesima edizione della Festa Del Cinema di Roma dove il cartoon Warner è stato presentato in anteprima dentro la sezione Alice Nella Città a ridosso dell’uscita in sala del 20 ottobre. Abbiamo parlato di mondi che si incontrano, di come ha caratterizzato le sue cicogne (i volatili nel cartoon sono passati dal consegnare i bambini a portare a casa delle persone qualsiasi tipo di prodotto e materiale stile Amazon).
Sweetland ha anche espresso il suo amore per un certo regista d’animazione italiano prima di spiegare perché il suo personaggio preferito di Cicogne In Missione è un piccolo, subdolo piccione di nome Toady.

 

 

In passato nessuno dal mondo live action voleva andare a lavorare nell’animazione. Ora sta accadendo esattamente il contrario con Zack Snyder, Patrice Leconte e last but non least Nicholas Stoller. Come avete lavorato insieme?

La considero un’opportunità per me nel senso che hai ragione… non è mai accaduto in passato. Ora però posso dire che questo periodo d’oro dell’animazione che attira registi del mondo live action mi ha permesso di migliorarmi perché con Nicholas sono riuscito a trovare un nuovo tono e un nuovo ritmo. Sapevo che avrei imparato qualcosa da lui considerata la sua grande esperienza di sceneggiatore e regista. Ha un modo di lavorare veloce e spontaneo. Se il film sembra spontaneo nonostante ci abbiamo lavorato per ben quattro anni è perché Nicholas ha portato quel tipo di leggerezza tipica del mondo live action.

Cosa ti ha colpito di più di lui osservando il suo modus operandi in relazione al tuo?

Il modo di lavorare con gli attori. Sceglieva di lavorare in coppia, per esempio, a differenza della tradizione di noi animatori che scomponiamo maggiormente le performance attoriali preferendo spesso avere un solo interprete per volta nella cabina di registrazione.

Questa struttura a coppie mi sembra sia proprio dentro il film: due protagonisti, due genitori, due lupi…

Esatto. Non so quanto questo sia stato conscio ma è andata proprio così. Quello che mi ha sconvolto è che Nic cambiava spesso la sceneggiatura durante quei momenti con gli attori. È un metodo completamente diverso rispetto al mio. Abbiamo addirittura dovuto riscrivere la sceneggiatura… dopo le esibizioni degli attori.

Bruno Bozzetto in un recente documentario a lui dedicato attualmente nelle sale italiane dice che gli animatori risolvono i problemi con grande lentezza mentre chi lavora nel live action – Bozzetto lo chiama “cinema dal vero”- deve risolvere i problemi con grande velocità. È vero? E se è vero come sei riuscito a trovare un equilibrio tra ritmi diversi con Nicholas?

Prima di tutto voglio dire che Bruno Bozzetto è un genio. Di lui adoro Allegro Non Troppo (1976) e Vip, Mio Fratello Superuomo (1971). Possiede un tratto così elegante e preciso. Ha ragione e infatti uno dei momenti più surreali della mia collaborazione con Nicholas era quando noi stavamo a parlare di un problema per una settimana mentre Nicholas ogni tanto arrivava a riunione e diceva: “Ok ragazzi, si fa così e così”… e in cinque minuti risolveva tutto. Nicholas ha fatto due film da regista mentre lavorava a Cicogne In Missione! E rispondeva alle mail sempre più velocemente di noi. Riesce a lavorare a cinque progetti contemporaneamente.

Entrando più dentro il film ti vorrei chiedere… cosa sono le cicogne per te in questo film a livello di personalità? Cosa rappresentano?

Qualcosa che si è perso. Una natura che si è industrializzata. Il nostro protagonista Junior è un arrivista e posso dirti che Nicholas si è rifatto a dei suoi colleghi dei tempi di gioventù. Junior è qualcuno disposto a sacrificare tutto per il risultato professionale. Poi capirà che c’è qualcosa oltre il lavoro. Per me il film, essenzialmente, è sulla famiglia.

E in termini grafici cosa sono per te le cicogne del film?

Titaniche. Forti. Solide come dei giocatori di football americano. Alla fine lo abbiamo tagliato ma pensa che c’era una scena in cui una cicogna trasportava un pianoforte a coda. Il collo largo per me era essenziale. Vorrei dire che senza l’impegno di tutti dentro Warner Animation Group e Sony Pictures Imageworks non ce l’avremmo mai fatta.

Chi è il tuo personaggio preferito del film? Se tu mi dici il tuo, poi io ti dico il mio…

Pigeon Toady

È anche il mio!

È così assurdo e inquietante. È un perfetto idiota ma allo stesso tempo ti fa paura. È un enigma vivente perché cambia opinioni, e anche accento, a seconda del suo interlocutore per ingraziarselo. Sembra sciocco ma c’è anche qualcosa di dark e pericoloso in lui. Mette i brividi il nostro Pigeon Toady, non è vero?

Classifiche consigliate