Assieme a Roberta Mattei è Sabrina Ferilli la coprotagonista di Omicidio all’Italiana, il nuovo film di Maccio Capatonda, al momento in fase di riprese.

La storia è quella di un paesino montano dell’Abruzzo in cui il sindaco e il vicesindaco si adoperano per portare la televisione e la stampa grazie ai casi di nera. Sfruttando morbosità e ossessioni del pubblico puntano a modernizzare un luogo che pare medievale. Tutto è girato a Corvara, che nel film si chiamerà Acitrullo.

E proprio lì, sul set, ci siamo recati per intervistarli nel primo giorno di Sabrina Ferilli e capire come un’attrice che abbiamo visto in commedie canoniche si adatti al mondo surreale di Maccio Capatonda. Non ci abbiamo capito molto (perché Maccio è molto attento agli spoiler e vuole rivelare il meno possibile) ma tutti e tre, incluso l’immancabile Herbert Ballerina, sembravano davvero affiatati.

Come si interpreta un personaggio nello stile di Maccio Capatonda?

Sabrina Ferilli: “Dobbiamo ancora iniziare le riprese quindi lo devo scoprire anche io, ma so bene che qualsiasi personaggio può prendere strade diverso. Anche Gesù lo si può fare reazionario o rivoluzionario, vedremo con Maccio come farlo”.

Tu come l’hai preparato?

SF: “A memoria! [ride ndr] I vestiti li abbiamo scelti, i capelli li abbiamo fatti, poi sul set Maccio mi dirà come farlo se più o meno sarcastico”.
Maccio Capatonda: “Iniziamo oggi, dobbiamo ancora tarare i toni. Io però vorrei che non fosse troppo sopra le righe ma molto credibile, perché già la scrittura è sopra le righe e per renderlo arrivare alla normalità mi serve che sia credibile”.
SF: “Sì, essendo una della televisione già si presenta in maniera eccessiva”

Il film parla dell’ossessione dei media per i casi di cronaca, ma lo ha pensato come un giallo? Cioè che solo alla fine si capirà cosa è successo?

MC: “Proprio un giallo non direi. Ci sono degli elementi di sorpresa forse nel finale, ma è un film comico in cui due poveracci cercano di portare fama a questo paese sperdutissimo e per farlo organizzano un omicidio. Il protagonista del film è il sindaco…”.
Herbert Ballerina: “…e io sono suo fratello, il vice. Che poi non si è capito perché io sia il vice e lui il sindaco…”

Spesso nelle commedie italiane c’è la provincia e spesso è idilliaca, ma credo che invece tu voglia rendere Acitrullo un posto infame, sbaglio?

MC: “Beh io amo il brutto ma non in questo che è un film BELLO! E per fare un film BELLO ci vuole un’attrice BELLA!”
SF: “C’è piaciuta ‘sta cosa”
MC: “Sì comunque è un paese infame ma non è ripreso in maniera infame, la povertà e la solitudine del paese volevo raccontarla in maniera visivamente bella, con una fotografia forte”.
SF: “Ma più che infame io direi spinoso no? Un luogo difficile”.
MC: “Però insomma il paese è affascinante lo vedi e pensi che sia bello”

Invece il personaggio di Sabrina è il villain, ma uno mi sembra di capire con delle motivazioni giusto?

SF: “Beh non ha proprio delle ragioni ma in un sistema che va tutto in una direzione chi non si pone domande, come fa lei, segue il meccanismo senza chiedersi se sia giusto o meno. In questo forse può essere assolta”.

Invece Herbert? Lo chiedo perché i suoi sono sempre i personaggi più strani…

HB: “Sì, lui si diverte sempre a trovare un modo nuovo per imbruttirmi ed abbrutirmi. Questa volta il personaggio, a differenza del fratello, non ci vuole più stare qui, vuole andare via in una grande città, devo dire che forse è meno scemo degli altri però è un po’ più cafone. È in equilibrio tra la cafonaggine e i peli”.
MC: “Appunto, a parte la cronaca nera, il film è anche una storia tra due fratelli che non trovano una quadra tra di loro. C’è l’amore per il paese e per la terra, è un film molto reazionario che parla della contaminazione portata dalla modernità in un piccolo centro, di un ritorno al passato. È rivoluzionarmente reazionario”.

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