Nella bella e fredda città di Torino, a View Conference, abbiamo avuto modo di parlare in modo approfondito di Alla Ricerca di Dory, l’ultima pellicola uscita dai Pixar Animation Studios. Il nostro interlocutore è stato John Halstead, Supervisore della Direzione Tecnica del film negli studi di Emeryville da 16 anni.

Sappiamo che Hank è stato il personaggio più difficile da realizzare. Quali sono le nuove tecnologie che avete sviluppato per questo Characters e come verranno riutilizzate in futuro nei Pixar Animation Studios?

Molti di noi non avevano idea di come si muovesse un polpo o di quali fossero le sue caratteristiche. Abbiamo visto molti video (spesso in slow-motion, a volte anche mandandoli indietro) e ci siamo documentati tanto. Le prime sfide tecniche, direi superate, sono state sicuramente tre: la bocca, i tentatoli e la possibilità di mimetizzarsi. La bocca è stata completamente eliminata dopo numerose prove: non ci convinceva né realizzarla inserendo un vero becco sotto la pelle né posizionandola sotto gli occhi. Per superare le difficoltà nate dal movimento dei tentacoli, invece, ne abbiamo eliminato uno e abbiamo deciso di animali separatamente dal corpo. Per farlo, più che usare nuove tecnologie, abbiamo guardato a ritroso nella nostra storia (con Monsters University) e soprattutto in quella dei Walt Disney Animation Studios con personaggi come Kaa de Il Libro della Giungla. Per permettergli di mimetizzarsi, invece, abbiamo dovuto creare texture apposite.

E invece… quali sono state le sfide che questa pellicola vi ha posto rispetto ad Alla Ricerca di Nemo?

Sicuramente una delle sfide maggiori che avevamo avuto in Alla Ricerca di Nemo e che abbiamo superato con questo sequel, dopo tentativi e tentativi, è stato l’effetto della riflessione e della rifrazione della luce sull’acqua. Abbiamo studiato molto, in prima persona, l’effetto di questi strani fenomeni e siamo riusciti a superare il tutto con un softaware chiamato Patch Tracing che ci ha permesso di replicare fedelmente, in ogni scena, gli effetti reali dell’acqua a contatto con la luce. Poi abbiamo pensato di rendere ancor più vera l’acqua migliorando l’effetto degli schizzi e delle onde modellandoli come se fossero milioni di bollicine unite fra loro. Così facendo abbiamo raggiunto risultati strabilianti.

Lavori nei Pixar Animation Studios da circa 16 anni. Come sono cambiati in questo lasso di tempo?

Siamo cresciuti tutti molto. Molti dei ragazzi con i quali collaboro sono gli stessi da anni, ci troviamo bene. Ma in realtà, oltre allo spirito dello studio, sempre più forte, il vero cambiamento è la percentuale delle donne presenti: sono aumentate tantissimo! Questa la trovo una cosa magnifica.

Al momento a cosa stai lavorando? A qualche film?

In realtà a nessun film, mi sto occupando di una attrazione che debutterà nel parco a tema di Tokyo e… ovviamente sarà dedicata ad Alla Ricerca di Dory, in poche parole sarà una specie di tour nel mondo sottomarino che abbiamo realizzato noi.

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