Era forse un po’ troppo presto per parlare di sorpasso. Nel 2016, infatti, abbiamo assistito a una brusca frenata, con sette mesi su dodici in cui gli incassi sono stati inferiori ai rispettivi mesi del 2015, Sono infatti 45.3 i miliardi di Yuan incassati nelle sale cinesi, con una crescita di solo il 3% rispetto al 2015. Al cambio Yuan-Dollaro attuale, Variety (che cita i dati di Ent Group) riporta un calo del 3.5% da 6.76 miliardi di dollari del 2015 ai 6.52 miliardi del 2016. Crescita più consistente, invece, nei biglietti staccati: 1.37 miliardi nel 2016 contro gli 1.26 miliardi del 2015, ovvero +9%. In pratica, nel 2016 ogni singolo cinese è andato al cinema una volta. Cala infine il prezzo medio dei biglietti, di 34.8 Yuan del 2015 ai 32.9 Yuan del 2016.
Il 2016 è stato comunque un anno di grande espansione: molte catene hanno aperto nuove sale in città e paesi più piccoli e marginali della Repubblica Popolare (il che spiega il calo del prezzo dei biglietti), consolidando sempre di più la rete distributiva. Grazie al successo di The Mermaid, poi, l’industria cinematografica cinese ha segnato un importante traguardo, ovvero il maggiore incasso della storia (3.39 miliardi di Yuan, ben 92 milioni di biglietti staccati). E con l’annuncio che Alibaba Group (leader nell’e-commerce) dopo aver stretto una partnership strategica con la Amblin Entertainment di Steven Spielberg entrerà prepotentemente nell’industria dell’intrattenimento con investimenti di 7.2 miliardi di dollari (50 miliardi di Yuan) nel corso di tre anni, l’impressione è che il cinema cinese si stia preparando a proporre un’offerta sempre più competitiva rispetto ai prodotti americani (Zootropolis è stato il secondo maggiore incasso del 2016). Il sorpasso, insomma, potrebbe essere solo rinviato di qualche anno.
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