Non ha certo temporeggiato con raffinate strategie di social marketing la Berlinale, i suoi film più grossi e potenti li ha annunciati tutti insieme.

Saranno infatti a Berlino tra il 9 e il 19 Febbraio, in rigoroso ordine di “fandom percepito” sia Trainspotting 2 (forse il film più atteso di questo inizio 2017) che Logan, ovvero l’ultimo capitolo di Wolverine, che El Bar di Alex de la Iglesia, che infine il nuovo della regista di Sognando Beckham, Gurinder Chadha, intitolato Viceroy’s House. Tutti fuori concorso.
I più appassionati poi possono gioire anche per la presenza, in concorso, di Hong Sangsoo con On the Beach At Night Alone (3 anni dopo il bellissimo Haewon) e Volker Schlondorf con Return To Montauk.

Questi titoli si aggiungono a quelli già annunciati, tra cui i nuovi di Oren Moverman (The Dinner) e Aki Kaurismaki (The Other Side of Hope), nonchè il film di apertura intitolato Django, biopic di Etienne Comar sul chitarrista manouche Django Reinhardt.

Trainspotting 2 e Logan usciranno in Italia poco dopo il festival, il 2 Marzo. Sono due film il cui annuncio ha sorpreso tutti per motivi di età.
Il ritorno di Danny Boyle, Ewan MacGregor e James Walsh ai personaggi e alle atmosfere del loro film più memorabile, 20 anni dopo, con tutto il peso di un’eredità insostenibile e le difficoltà di proseguire un racconto di droga e anni ‘90 in un altro tempo e in un’altra età, fa tremare le caviglie da quanto è rischioso e potenzialmente deludente.

Dall’altra parte invece Hugh Jackman tenta l’ultimo film nei panni del personaggio cui più è affezionato. Wolverine gli ha dato tutto e del resto lui ha dato tutto a Wolverine. Con questo fanno 3 spin-off più la partecipazione ad ogni singolo film della serie X-Men, un’identificazione quasi commovente che viene portata avanti anche in un’età in cui non dovrebbe (Wolverine in teoria non invecchia mai ma esistono diverse storie in cui, per motivi che non stiamo qui ad esplorare, è invecchiato). E soprattutto con un film che si presenta da subito lontano dai toni solari e pop dei cinefumetti Marvel (infatti come sempre i mutanti al cinema non sono Marvel Studios ma 20th Century Fox).

Dall’altra parte Alex de la Iglesia è un vero demonio. L’ultimo film con cui l’abbiamo visto in Italia era Le Streghe Son Tornate, bellissima commedia con uno degli inizi più folgoranti di sempre, e ancora prima aveva fatto sensazione a Venezia con La Ballata Dell’Odio e Dell’Amore, uno dei suoi film più riusciti in una filmografia di fantascienza, horror e thriller, tutto in forma di commedia. La buonissima notizia è che in El Bar torna lo sceneggiatore con il quale ha dato il meglio, Jorge Guerricaechevarria, e che la storia parla di un omicidio e di ciò che avviene a chi era nel bar quando è accaduto ma che sembra non poterne uscire.

Assieme a questi titoli più altisonanti ne sono stati annunciati anche degli altri, sebbene il programma non sia ancora completo e manchino diversi film da svelare.

Concorso:

Bamui haebyun-eoseo honja (On the Beach at Night Alone)
di Hong Sangsoo
Cast: Kim Minhee, Seo Younghwa, Jung Jaeyoung, Moon Sungkeun, Kwon Haehyo, Song Seonmi, Ahn Jaehong, Park Yeaju

Bright Nights
di Thomas Arslan
Cast: Georg Friedrich, Tristan Göbel, Marie Leuenberger, Hanna Karlberg

Joaquim
di Marcelo Gomes
Cast: Julio Machado, Isabél Zuaa, Nuno Lopes, Rômulo Braga, Welket Bungué, Karay Rya Pua

Mr. Long
di Sabu
Cast: Chen Chang, Sho Aoyagi, Yiti Yao, Junyin Bai

Wild Mouse
Di Josef Hader
Cast: Josef Hader, Pia Hierzegger, Georg Friedrich, Jörg Hartmann, Denis Moschitto

 

Berlinale Special Gala:

Bye Bye Germany
Di Sam Garbarski
Cast: Moritz Bleibtreu, Antje Traue, Mark Ivanir, Tim Seyfi, Hans Löw, Anatol Taubman, Pál

In Times of Fading Light
Di Matti Geschonneck
Cast: Bruno Ganz, Hildegard Schmahl, Sylvester Groth, Evgenia Dodina, Natalia Belitski, Alexander Fehling, Gabriela Maria Schmeide

Masaryk
Di Julius Sevcík
Cast: Karel Roden, Hanns Zischler, Arly Jover, Oldrich Kaiser, Dermot Crowley, Milton Welsch, Eva Herzigova

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