L’anno scorso la Red Granite, una delle compagnie che ha finanziato The Wolf of Wall Street, incentrato sull’ascesa e sulla caduta di Jordan Belfort, è stata al centro di uno scandalo finanziario.

In una delle sue ultime interviste, Belfort (che nel film di Scorsese appare brevemente in un cammeo nella sequenza finale) ha dichiarato di aver avvertito, a suo tempo, qualcosa di sospetto nei confronti della casa di produzione. Sull’inchiesta, l’ex broker ha dichiarato:

[Il nome di] Leo ci è finito dentro. Leo è un tipo onesto. Ma io ho incontrato questi tizi, e ho detto a Anne [Koppe, fidanzata e business partner di Belfort] “Questi tizi sono fottuti criminali”.

Jho Low, controverso uomo d’affari al centro dello scandalo, non ha un ruolo diretto nella Red Granite, ma è stato per molto tempo associato al suo co-fondatore, Riza Aziz, figliastro del Primo Ministro malese Najib Razak. I nomi di entrambi compaiono nelle carte legali depositate presso il Justice Department degli Stati Uniti, relative al presunto dirottamento di centinaia di milioni dal fondo sovrano 1MDB ai conti della società di produzione.

Belfort ha inoltre parlato del famoso party a Cannes durante il quale la Red Granite annunciò The Wolf of Wall Street:

Mi hanno portato a Cannes in aereo quattro o cinque mesi dopo aver acquistato il film, volevano annunciarlo proprio a Cannes. Non era neanche entrato in produzione e facevano già un party di lancio. Ci avranno speso 3 milioni di dollari, avevano portato anche Kayne West, e io ho detto a Anne “Questa è una dannata truffa, chiunque faccia una cosa del genere ha rubato del denaro“. Non spenderesti mai in quel modo i soldi che hai guadagnato lavorando!

Nelle accuse depositate al Justice Department si sostiene anche che una parte delle risorse finanziarie del fondo 1MDB sia stata spesa in gioco d’azzardo durante un viaggio a Las Vegas. Viaggio al quale Belfort venne invitato, declinando l’invito:

Mi hanno offerto tutto per andare a Las Vegas. Molto denaro, qualcosa come mezzo milione di dollari, che mi avrebbero davvero fatto comodo. Pensavo di non poter rifiutare. Leo ci è andato, Margot Robbie anche, io ho rifiutato. È per questo che non sono menzionato nelle accuse. Ho imparato la lezione. Red Granite ha provato a offrirmi soldi e un sacco di cose, ma io non ho mai parlato con questa gente. Dissi “Non ho bisogno di questa fottuta gente, è tutto talmente ovvio”.

La Red Granite, in proposito, ha diffuso una dichiarazione nella quale asserisce che nessuno dei fondi ricevuti quattro anni fa ha avuto in alcun modo una fonte illecita. La compagnia ha aggiunto di aver cooperato con tutti gli inquirenti e di essere stata certa della totale estraneità di Aziz e dell’azienda stessa a tutte le accuse.

Belfort, come saprete, è stato arrestato nel 1998 per frode e riciclaggio di denaro. Dopo aver collaborato l’FBI e dopo aver scontato una detenzione di 22 mesi in una prigione federale, ha scritto The Wolf of Wall Street, incentrato sulla sua storia. Martin Scorsese ne ha tratto il celebre film con Leonardo DiCaprio, Margot Robbie e Jonah Hill.

Fonti: Hollywood Reporter, Finews.com

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