Fin da quando Iron Man ha inaugurato l’Universo Cinematografico della Marvel, sono molte le voci che si sono levate chiedendo una più marcata diversità nelle varie pellicole prodotte dallo studio. Una diversità tanto in termini di colore della pelle che di genere dei vari protagonisti presenti nei cinecomic.

Un discorso reso sempre più caldo e attuale anche dal recentissimo successo di Wonder Woman, il film della rivale DC dedicato alla celeberrima supereroina che arriva con qualche anno di anticipo rispetto a Captain Marvel della Casa delle Idee, il cui debutto è fissato al 2019.

In un’intervista rilasciata a Complex, Nate Moore, uno dei più noti executive dei Marvel Studios, ha specificato che l’agenda dell’azienda non viene dettata dalle richieste che vengono fatte in materia di “quote” di genere et similia, ma solo ed esclusivamente dalla qualità e dall’esigenza di raccontare delle storie ben fatte:

Vogliamo raccontare le storie migliori con i personaggi sviluppati in maniera più solida con gli script che abbiamo. Il nostro più grande timore, quando dobbiamo introdurre altri personaggi, è quella di affrettarci con qualcosa che non è ancora pronta e non rispetta i nostri standard. Per cui non è una questione di introdurre frettolosamente un personaggio che sia “diverso”, ma di come farlo nella maniera più appropriata.

E nei prossimi anni i Marvel Studios hanno in serbo il primo cinecomic con un “black superhero” come protagonista, Pantera Nera, senza considerare Captain Marvel e Ant-Man & The Wasp, in cui le relative supereroine saranno protagoniste, o co-protagoniste della storia.

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