Durante il primo panel in Sala H mai avuto da Netflix al Comic-Con di San Diego, Will Smith (presente per la parte dedicata a Bright) e il regista David Ayer hanno parlato della differenza tra l’uscita cinematografica e quella online, e del rapporto tra Netflix e i creatori.

Le parole di Smith sembrano quasi una risposta a quelle di Christopher Nolan, che giusto ieri criticava il servizio di streaming accusandolo di ignorare ingiustamente l’uscita in sala. Smith la pensa diversamente, anche se l’impressione è che abbia dato delle risposte un po’ impacciate sull’argomento (eravamo in Sala H e percepivamo un certo imbarazzo):

È interessante stare in prima fila nel dibattito tra quale sia il nuovo modo di consumare l’intrattenimento. Ho un figlio di 16 anni, uno di 19 e uno di 25, e i film che vedono al cinema non si scontrano con quelli che vedono su Netflix. Vanno al cinema nel weekend e guardano Netflix durante la settimana.

Uno modello un po’ strano, soprattutto se si pensa che Netflix spesso distribuisce i propri prodotti il venerdì in vista del weekend, ma Smith è convinto che Netflix e la sala possano coesistere:

È la stessa differenza che c’era quando nacque il cinema. C’erano spettacoli teatrali e poi si passò al cinema.

Ma Smith riconosce che c’è qualcosa nella sala cinematografica che rende tutto diverso:

C’è qualcosa sul grande schermo che fa cambiare il modo di pensare, di percepire. Quando facevo Il Principe di Bel Air la gente mi fermava per strada e mi diceva “Hey Will!”, quando uscì Independence Day iniziarono a darmi del lei. Non penso che guardare un film al cinema o su Netflix metta queste due realtà in competizione. Penso che si stia semplicemente estendendo l’abilità di un fan di intrattenersi.

Sia Ayer che Smith sono estremamente felici della grande libertà lasciata loro da Netflix. Spiega il regista di Suicide Squad, forse riferendosi proprio all’esperienza su quest’ultimo film:

Il film parla di una Los Angeles messa veramente male. Mi è stato permesso di esplorare dei problemi sociali. Mi hanno fatto fare il film che volevo fare, sono stato in grado di raccontare una dannata storia. Non è un blockbuster commerciale con visto censura PG-13.

Smith, dopo aver ironizzato sul fatto che presto Netflix smetterà di dare soldi ai registi concedendogli massima libertà (Bright è costato 100 milioni), affermando di apprezzare che il servizio di streaming abbia permesso loro di fare un film folle senza inondarli di correzioni o annotazioni.

L’uscita globale di Bright è prevista per il 22 dicembre.

 

 

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