Go Wes

Poteva crollare produttivamente al terzo episodio come la sfortunata saga Divergent o poteva addirittura non nascere come franchise sulla scorta delle partenze senza nerbo de La Quinta Onda (2016) o Ender’s Game (2013). Invece la saga Maze Runner, tratta dai romanzi di James Dashner, ci saluta al terzo atto senza i fuochi pirotecnici di Hunger Games ma con più di una prova della sua fierezza e qualità medio alta. Parte del merito è sicuramente quello di aver creduto in due ragazzini e, per la prima volta, aver puntato sull’idea di lanciare contemporaneamente e stabilmente un giovane duo attore-regista: Dylan O’Brien-Wes Ball. Sono cresciuti insieme e così come Ball non è più il filmmaker trentaquattrenne del 2014 con in mano un budget, guarda caso, di 34 milioni di dollari, anche O’Brien non è più l’imberbe leader ventitreenne a capo del primo Maze Runner – Il Labirinto. Sono entrambi cresciuti come uomini di cinema e soprattutto Ball dimostra...