In una intervista comparsa sul Times e riportata da DarkShadowsNews, il regista Tim Burton racconta di come la soap opera su cui è basato Dark Shadows ha influenzato la sua infanzia:

E' stato uno dei fattori d'influenza nella mia infanzia. Mi trovavo in quella strana età, i 13, 14 e 15 anni. Mi sentivo inadeguato, e questa specie di vampiro che si sentiva fuori posto ha avuto un forte impatto su di me. Solo io, Johnny Depp e Michelle Pfeiffer sapevamo cos'era Dark Shadows: il resto del cast non lo conosceva. E non me la sentivo di mostrargli la serie, perché mi avrebbero chiesto "ma che diavolo è?" …bisognava esserci, tornare indietro nel tempo e vivere quella serie in quell'epoca, a quell'età.

Il regista parla anche del suo approccio nel ricreare quest'atmosfera:

Il mio film non è mai stato concepito come un film di vampiri. E' solo un film con un personaggio che risulta essere un vampiro. Gli studios non amano sentirmelo dire, ma è un film… sperimentale. Una specie di esperimento. E' una commedia? E' un film drammatico dark e gotico? E' entrambi? Non ci ho mai pensato in questo modo. E' più un tentativo di ritrovare quell'atmosfera… in un modo strano, melodrammatico, quasi da soap opera. Penso che questo film non si possa inscrivere in una categoria precisa.

E' lo sceneggiatore Seth Grahame-Smith a parlare della possibilità che il film, in caso sia un successo, lanci un vero e proprio franchise:

Le radici di questo film sono la soap opera, ma anche elementi soprannaturali. Non voglio rovinare nulla, ma sappiate che chiunque muore, non può morire veramente. E con i 1.200 episodi della serie originale da prendere come ispirazione, sia per i personaggi che per le trame, le possibilità di continuare sono infinite…

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Dark Shadows uscirà il prossimo 11 maggio in Italia, in contemporanea con gli Stati Uniti.