Andrea e Alessandra

Durante la nostra visita alla View Conference 2010 a novembre, abbiamo avuto la grande opportunità di realizzare una intervista con il produttore di Dragon Trainer Tim Johnson, il quale ci ha parlato del successo del film, ma soprattutto del sequel (atteso per il 2013) e della serie televisiva.

Potete vedere il lungo filmato direttamente qui sotto (è in inglese), oppure leggere la trascrizione italiana della conversazione che segue:

 

 

Dragon Trainer è stato un grande successo, non solo di pubblico ma anche di critica. Cosa cambierà alla DreamWorks Animation dopo questo successo?
La cosa divertente con l'animazione è che ci vogliono quattro anni per fare un film. E' come spostare il Titanic, si muove molto lentamente. Dragon Trainer ci ha ispirati molto, era una storia molto drammatica, ironica e comica, e credo che abbia aperto la strada ad altre pellicole simili, ma credo che ci vorranno anni prima che possiate vedere dei cambiamenti nei nostri film in questo senso. Penso che abbia cambiato qualcosa nell'approccio dello Studio, e che fornirà più opportunità ai filmaker a livello creativo. Penso comunque che abbia ampliato il tipo di film che la DreamWorks può fare.

Ha qualcosa a che fare con il coinvolgimento di artisti come Guillermo del Toro?
Guillermo si è unito a noi per delle consulenze dopo che Dragon Trainer è uscito al cinema. E' arrivato da noi con una sua idea per un film di animazione, quindi si concentrerà sullo sviluppo di quel progetto. Comunque tutti alla DreamWorks si mostrano i propri lavori a vicenda, ed è fantastico che Guillermo sia stato coinvolto in questo processo.

Coinvolgerete altre persone provenienti dal mondo del live action?
Abbiamo sempre coinvolto creativi provenienti dal mondo del live action per darci dei suggerimenti sui nostri film, come Steven Spielberg, che viene spesso a vedere cosa stiamo facendo. Guillermo è uno dei tanti tra direttori della fotografia, registi e produttori che ci fanno visita e hanno degli scambi con noi.

Avete deciso di realizzare il film in 3D prima di avviare la produzione?
Sono passati cinque anni tra quando abbiamo opzionato il romanzo e l'uscita sul grande schermo, ma prima di iniziare la produzione sapevamo già che sarebbe stato 3D, già mentre stavamo facendo i primi storyboard.

Pensi che il 3D sia stato uno degli ingredienti che hanno reso questo film un successo di critica ed economico?
Penso di sì. Il 3D può essere un trucco o uno strumento per fare un miglior film. Noi volevamo che il 3D facesse parte della storia, e così siamo stati molto attenti nell'utilizzarlo, senza effetti particolari. Volevamo usarlo per far sentire lo spettatore come se lui stesse volando, come se lui fosse il protagonista, non semplicemente per farlo sorridere. Sin dall'inizio abbiamo progettato tutto il film così, ed è ora la metodologia che applichiamo a tutti i nostri film. Abbiamo intenzione di fare tutti i nostri prossimi film in 3D, è costoso ma relativamente semplice aggiungere una seconda macchina da presa in un film di animazione.

Sono usciti tre film DreamWorks Animation nel 2010, seguirete lo stesso ritmo nei prossimi anni?
Stiamo mantenendo un buon ritmo, penso che nel 2011 usciranno due film e nel 2012 ne usciranno tre, quindi non so se saranno tre ogni anno, ma mai meno di due all'anno.

Puoi dirci qualcosa del sequel, anche se sappiamo che è un po' presto per parlarne?
E' un po' presto in effetti. Posso dirvi che Dean DeBlois, uno dei due registi del primo film, ha accettato di dirigere il sequel. Posso dirvi che sarà un film molto, molto più grande di questo. Sono già tutti molto spaventati a riguardo, lui ha presentato il progetto un paio di settimane fa (metà novembre, ndr), e ora stiamo cercando di capire come faremo a realizzare quella storia. Si tratta di analizzare bene la storia, le ambientazioni, i nuovi personaggi che lui vorrebbe nel film, e capire come riusciremo a realizzarli.
Per l'uscita, penso che si sia parlato dell'autunno del 2013, quindi un po' meno di tre anni. Per l'animazione si tratta di tempi veloci, ma per un sequel sono tempi ragionevoli. Di solito ci mettiamo quattro anni o più per un film originale, e buona parte del tempo viene spesa progettando l'ambientazione, i personaggi, i colori. Per i sequel, sono problemi che sono già stati risolti.

E puoi dirci qualcosa della serie TV?
Abbiamo appena iniziato a lavorarci. Abbiamo una partnership con Nickelodeon per la serie televisiva di Kung Fu Panda, è uno show di proprietà della Nickelodeon, con un target infantile, è divertente e avventuroso. Dragon Trainer non verrà realizzato con la Nickelodeon, sarà più dark, più drammatico, proprio come il film. L'obiettivo è cercare di non cambiare l'originale per trasformarlo in una serie televisiva. Comunque siamo davvero all'inizio, abbiamo un piano ma abbiamo solo iniziato a scrivere lo script.
Penso che l'obiettivo sia far uscire la serie televisiva nel 2012, con il sequel in arrivo l'anno dopo. Non vogliamo, comunque, ambientarla nello stesso periodo dei film: esplorerà quel mondo, magari presentando qualcosa di nuovo ogni anno. E' un format diverso, con storie diverse. Abbiamo fatto un cortometraggio per il dvd di Dragon Trainer che è molto divertente e che ci ha aiutati a capire in quale direzione potremmo andare.

Nessuno si aspettava un finale come quello di Dragon Trainer in un film per bambini. Cosa vi ha fatto decidere di far perdere un piede al giovane protagonista?

Abbiamo dibattuto a lungo a riguardo, realizzando diversi finali. Ce n'era addirittura uno nel quale Hiccup non sopravviveva, anche se abbiamo pensato che sarebbe stato davvero troppo dark e troppo difficile far morire un ragazzo alla fine del film. Ma pensavamo che quello che Hiccup aveva fatto era così potente, cambiando la sua cultura, che era giusto che dovesse portare con sè una cicatrice trasformandolo in un vero sacrificio. Qualcuno suggerì che Hiccup rimanesse ferito così gravemente da perdere una gamba, e questo ci ha fatto pensare subito che sarebbe stato un legame ulteriore con Sdentato, che aveva perso una parte della sua coda. Inoltre, nel film avevamo già visto che le ferite di guerra, per i vichinghi, sono qualcosa di cui andare fieri. Quindi anche se era qualcosa di tragico, ci è sembrato qualcosa di coerente con il suo mondo, e giusto per hiccup e per la sua relazione con Sdentato.
(…) Un sacrificio non è qualcosa che ti fa sentire semplicemente a disagio: è una ferita che ti porterai appresso per il resto della tua vita, è qualcosa di emotivo e fisico. Fare una scelta simile per il finale di Dragon Trainer è stato un passo importante per noi, non è una cosa facile da fare in un film che deve piacere ai bambini e alle famiglie. I due registi hanno lavorato molto su come presentare la scena, quali fossero le inquadrature migliori per rivelare la ferita, mostrando poi che nessuno è in imbarazzo a riguardo… Francamente, nel nostro mondo c'è una guerra, e c'è gente che soffre e perde degli arti, sono eroi anche loro e portano i segni di un sacrificio. Penso che nel suo piccolo questo film sia un tributo alle persone che mettono in gioco se stessi per gli altri, e che a volte fanno dei grandi sacrifici.