Sarà anche una domanda abbastanza sterile considerato l'esito noto della vicenda, ma è comunque interessante domandarsi come se la passerebbe oggi la Disney se gli accordi che hanno portato all'annessione della Pixar nel 2006 non fossero andati a buon fine.

A meno che non abbiate vissuto con i monaci tibetani su una qualche altura dell'Himalaya negli ultimi 18 anni, saprete già che lo Studio in questione è nato come divisione per la computer grafica della Lucasfilm, poi acquistato, per “soli” 10 milioni di dollari da uno Steve Jobs bandito dai vertici dalla stessa azienda che aveva ideato e fondato con Steve Wozniak, la Apple. Dopo varie traversie nei rapporti con la Casa di Topolino, lo studio di Emeryville è stato comprato dalla Disney tramite un'operazione dal valore di 7,4 miliardi di dollari grazie al quale Jobs, pagato in azioni del colosso di Zio Walt, era diventato il singolo azionista di maggioranza della major.

Il “What if” è, dunque, decisamente interessante, per quanto destinato a rimanere tale.

Nella “biografia” della Pixar, il franchise di Toy Story ha un ruolo di fondamentale importanza. Dal punto di vista artistico perché si tratta di uni di quei rari casi in cui, prescindendo dall'incremento del know-how tecnologico, ogni nuovo capitolo è un balzo in avanti rispetto al precedente. Sotto il profilo economico, perché dai 360 milioni di dollari incassati da Toy Story nel 1995 siamo arrivati al miliardo e passa di dollari del terzo. Poi c'è tutta una serie di significati intrinseci, da ricercare nelle dinamiche produttive dei primi due episodi, che ben esemplificano la caparbietà, la determinazione e la consapevolezza delle proprie capacità possedute da John Lasseter e la sua ciurma di creativi. Il primo Toy Story è stato il vero e proprio punto di rottura con il passato dell'animazione, quasi un atto di hybris se vogliamo. Lasseter era convinto che la genuinità, l'inventiva, l'originalità tipica dei primordi del cinema d'animazione e della golden age dei classici di Walt Disney e dei suoi fidati Nine Old Men fosse ormai persa e che ci fosse bisogno di una ventata d'aria fresca nel settore. E l'utilizzo consapevole del mezzo informatico poteva essere la risposta a questa stasi. Il trionfo critico e commerciale di Toy Story, nonostante i retroscena poco piacevoli dei rapporti fra la Disney, i cui vertici guardavano con deciso sospetto alle idee folli di Lasseter, Catmull e Jobs, ha dato ragione a questi ultimi. Ciò nonostante, la storia si è in un certo qual modo ripetuta per il seguito del film, che la Disney voleva diffondere direttamente nel mercato dei sequel direct-to-video, e che poi, dopo momenti di stallo e innalzamenti del budget, è finito per diventare uno dei migliori “Episodi 2” che la storia del cinema possa ricordare.

Nell'ottobre del 2009 entrambi i film sono stati riproposti in 3D nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti e di svariati altri paesi, ottenendo un buon riscontro al box office. Purtroppo l'Italia non è stata toccata dalla nuova distribuzione di quelli che, a ragion veduta, possono essere considerati come due veri e propri classici dell'animazione.

La divisione nazionale della Disney non si è però fatta sfuggire l'occasione di distribuire, seppur con qualche mese di ritardo rispetto agli USA, le edizioni home video in 3D Triple Play (Blu Ray + Blu Ray 3D + Disney E-Copy) di entrambi i lungometraggi.

I transfer video sono di ottima qualità. L'effetto stereoscopico è sostanzialmente equiparabile in entrambi i film. La profondità e il parallasse sono buoni e le avventure di Buzz e Woody acquistano la proverbiale marcia in più. Complessivamente però, fra i due, è Toy Story 2 a risultare più performante. I meriti non vanno dati tanto all'opera di riconversione, quanto al fatto che, dal mero punto di vista delle animazioni e della resa sullo schermo dei personaggi, gli anni che separano il primo capitolo dal secondo si sentono tutti. Se alla terza dimensione abbiniamo delle texture e degli ambienti decisamente più ubertosi, capirete il perché di questa nostra affermazione. In quanto a difetti, abbiamo riscontrato solo la presenza di un po' di ghosting che, oltretutto, non invade mai i personaggi o gli oggetti posti in primo piano, risultando, quindi, del tutto trascurabile. L'utilizzo degli occhialini non va a pregiudicare la qualità generale del quadro visivo che si mantiene sempre luminoso, profondo e ricco di dettagli anche nei passaggi più scuri, come nell'introduzione spaziale di Toy Story 2.

Entrambi i cartoon vengono proposti con audio italiano in DTS-ES 5.1. La qualità è quella solita cui Disney ci ha abituato ormai da anni. Potremmo parlare per ore del perfetto bilanciamento acustico, dell'incredibile dinamismo degli effetti, dell'esaltante spazialità offerta dai satelliti nei vari contesti delle due avventure dei giocattoli Pixar, ma rischieremmo di risultare noiosi. Anche in questo caso, Toy Story 2 vince di misura, più che altro per il fatto che la storia pone i personaggi in contesti ambientali più variegati rispetto al primo ed è quindi possibile “assaggiare” la bontà del mix in situazioni che esulano dalla cameretta e dalla casa di Andy.

Gli extra sono numerosi e sono contenuti nei Blu Ray 2D dei cartoon. Per entrambi abbiamo sia un set di contenuti proposti in alta definizione che un gruppo di approfondimenti che arriva, a definizione standard, dai Dvd dei due film.

Ecco la lista completa.

Toy Story:

 

  • Toy Story 3: Anteprima esclusiva – La Storia

  • Commenti audio

  • La missione di Buzz Lightyear: Sparare

  • Percorsi Pixar: Gli Artisti

  • Storie dallo studio: Piccola AJ

  • Storie dallo studio: gara di scooter

  • Buzz a Manhattan

  • Venerdì nero: il Toy Story che non hai mai visto

 

Classic Dvd Features:

 

  • Flmmakers Reflect

  • Making Toy Story

  • The Legacy of Toy Story

  • Designing Toy Story

  • Deleted Scenes

  • Design

  • Story

  • Production

  • Music &Sound

  • Publicity

 

Toy Story 2:

 

  • Toy Story 3: Anteprima Esclusiva – La Storia

  • Commenti audio

  • Diario della Missione di Buzz Lightyear: Stazione Spaziale Internazionale

  • Percorsi Pixar: artisti Tecnici

  • Studi grafici: Toy Story 2 la privazione del sonno

  • Studi Grafici: Pinocchio

  • Studi Grafici: Il Film svanisce

  • Pixar's Zoetrope

  • Festeggiando il nostro amico Joe Ranft

 

Classic Dvd Features:

 

  • Making Toy Story 2

  • John Lassater Profile

  • Cast of Characters

  • Toy Box

  • Deleted Scenes

  • Design

  • Production

  • Music & Sound

  • Publicity

 

Conclusioni

Tutti gli appasionati che avrebbero gradito poter ammirare le versioni tridimensionali dei due capolavori Pixar sul grande schermo, possono ora colmare la lacuna con la proposta home video della Walt Disney Studios Home Entertanment. I dischi commercializzati dalla major rendono giustizia, sia sotto il profilo tecnico che sotto quello dei contenuti, a due lungometraggi che possono già essere considerati come dei veri e propri classici del cinema.