The Province ha avuto modo d'intervistare Michael Shannon; l'attore è tornato nuovamente a parlare del suo Generale Zod e dell'impegno richiesto dal dover lavorare ad un film d'alto profilo come Man of Steel di Zack Snyder.

Vi proponiamo i passaggi più interessanti dell'articolo:

D: Cosa ci puoi dire della pellicola alla quale stai lavorando ora?

R: Man of Steel? Beh, ti posso dire che riguarda Superman. E' tutto molto segreto, quindi ti posso dire che è un reboot che andrà a collegarsi alle origini di Superman.

D: Ho incontrato il tuo predecessore nei panni del Generale Zod, ovvero Terence Stamp. Ha detto che una delle cose che ricorda meglio di Superman II è stato il dover lavorare attaccato a dei cavi. Decenni dopo ha dovuto cominciare a fare pilates per i problemi alla schiena causati dal dover stare appeso per ore a dei finimenti…

R: Sfortunatamente per Mr. Stamp, non avevano la computer grafica al tempo. Mi sono stati risparmiati un sacco degli aspetti ingrati cui lui ha dovuto far fronte. A volte ho dovuto anche io usare i cavi, ma non è un segreto che buona parte del film impiegherà la CG.

D: Puoi paragonare il lavoro al green screen con quello di pellicole come Revolutionary Road o Take Shelter?

R: Il non avere degli elementi tattili e l'essere circondati dal verde può essere frustrante, ma stai sempre cercando di raccontare una storia e di essere onesto, quindi utilizzi la tua immaginazione a prescindere dal fatto che intorno a te ci sia un set o meno. In un certo senso con la CG devi avere un approccio più fanciullesco devi fare molto affidamento sulla tua immaginazione, come un bambino che gioca in giardino inventando cose dal nulla senza avere materialmente niente. Credo che sia questo l'impulso generale da cui tutto prende piede.