Rubrica a cura di ColinMckenzie

Burma VJ. Già il sottotitolo, Reporting from a Closed Country (ossia, reportage da una nazione isolata), spiega bene qual è la situazione: descrivere il feroce regime militare che ormai da più di 20 anni affligge la Birmania e la sua donna simbolo, il premio Nobel Aung San Suu Kyi, durante le proteste represse nel sangue del settembre del 2007.

Tra i tanti meriti di questo fantastico documentario-collage, c'è sicuramente quello di farci capire come ormai il giornalismo-reportage non sia assolutamente un'esclusiva dei professionisti occidentali, ma si stia spostando verso il coraggioso lavoro degli amatori (basti pensare anche all'Iran), che grazie ai costi sempre più ridotti delle attrezzature e alle motivazioni personali di libertà riescono a compiere un lavoro straordinario e a tenere informato il mondo. Il tutto, grazie a una stazione televisiva indipendente che, nonostante la povertà...