Fonte: SciFiWire

In una nuova intervista dedicata al finale di Lost (potete dirci cosa ne pensate in questa news), i produttori della serie Damon Lindelof e Carlton Cuse hanno rivelato i retroscena grazie ai quali lo show si sviluppava stagione dopo stagione. Nonostante i grandi colpi di scena e gli archi caratteriali dei personaggi principali fossero previsti sin dalla prima puntata, molte storie parallele e archi erano il frutto di azione-reazione o ideati di volta i volta.

Questo spiega Cuse:

Era una combinazione dei due metodi. C'era una grande, enorme architettura mitologica che includeva buona parte di quanto visto nel finale, in termini di direzione, e queste cose le sapevamo sin dall'inizio. Poi, prima di ogni stagione, passavamo un mese con il gruppo di sceneggiatori, senza pressioni altre che non fossero lo show, immaginando l'architettura dell'intera stagione. Si trattava di prendere il "disegno dell'artista" e tradurlo in progetti veri e propri. Poi, durante la stagione, costruivamo la struttura episodio dopo episodio. Questo metodo ci ha dato la possibilità di essere molto flessibili, di cambiare le cose in corsa. Era veramente impossibile pianificare ogni cosa sin dall'inizio, quindi abbiamo costruito tutto per fasi.

Come noto, sin dalla fine della prima stagione si diceva che l'arco principale della storia era già stato mappato. Tuttavia queste rivelazioni dimostrano che buona parte dello show veniva costruita di volta in volta, il che risulta anche più logico e pratico. Lindelof spiega che nonostante tutti pensassero al lungo termine, dovevano comunque lavorare giorno dopo giorno:

Durante la prima stagione non volevamo essere così presuntuosi da pensare che la gente ci avrebbe seguiti per sei anni. E' un regalo che ci è stato fatto dal pubblico: la possibilità di fare lo show proprio come volevamo. All'ottavo episodio stavamo già iniziando a pensare alla stagione… I ragazzi che hanno fatto FlashForward, per esempio, hanno dovuto pensare alla seconda stagione già l'anno scorso. Va bene avere un piano, ma allo stesso tempo il piano più importante è realizzare l'episodio successivo nel modo migliore. E' l'unico modo che Carlton, io e tutti gli altri abbiamo sempre utilizzato.

Aggiunge Lindelof:

A volte per fare un ottimo nuovo episodio è necessaria una incredibile superstruttura, e quei progetti di cui parla Carlton, ma alla fin fine è stato solo quando abbiamo negoziato la data di chiusura definitiva dello show che abbiamo potuto stendere un piano complessivo dei tre anni successivi, con il numero esatto di episodi, sperando che la gente ci avrebbe guardati per altri tre anni. 

Ma il finale è realmente l'ultima cosa di Lost che vedremo? Risponde Cuse:

Siamo completamente esausti. L'unica risposta che possiamo dare è che non abbiamo piani per fare qualcosa di nuovo con il franchise di Lost dopo questo show. Non abbiamo pensato a un sequel. Non ci aspettiamo di fare qualcosa di nuovo legato ancora al franchise. Attualmente pensiamo che questa sia la fine, e che non ci sia altro da raccontare su Lost.

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