E’ difficile parlare di Jesus Camp cercando di essere imparziali. Anzi, è francamente impossibile farlo, senza far emergere le proprie idee.
Va dato atto ai documentaristi (Heidi Ewing e Rachel Grady) di aver realizzato un prodotto molto equilibrato, in cui l’attenzione ai protagonisti non diventa mai derisione, né si adottano stratagemmi per mostrare soltanto gli aspetti della loro personalità che possono interessare maggiormente ad un certo tipo di pubblico. Insomma, niente trucchetti alla Michael Moore, che piacciono molto ad un certo tipo di spettatore.

Ma di cosa parla Jesus Camp? I due realizzatori hanno seguito il campo estivo evangelico (o, più precisamente, carismatico e pentecostale) ‘Kids on Fire’, in cui a decine di bambini (si dice dai sei anni in su, ma alcuni sembrano poco più che neonati) vengono trasmesse le idee di questo gruppo religioso.
Ora, non sono tanto le opinioni in sé (aborto = omicidio, creazio...