Fonte: Slashfilm, Marketsaw

Qualche giorno fa vi abbiamo riportato le parole di George Lucas e James Cameron riguardo al digitale e al 3D durante un panel che si è tenuto al Cinemacon 2011. Durante la stessa manifestazione era prevista una dimostrazione, per gli esercenti e la stampa, del sistema di ripresa e proiezione in digitale 3D ad alta velocità su cui Cameron sta lavorando ormai da tempo.

Il regista e produttore propone infatti di aumentare a 48 o 60 fotogrammi al secondo le riprese e la proiezione dei film in digitale, in particolare quelli 3D, per aumentare il senso di fluidità e ovviare a una serie di problemi tipici dei 24 fotogrammi al secondo e ai problemi dati dal 3D (effetti stroboscopici, mancanza di dettaglio e nitidezza).

Slashfilm e Marketsaw hanno pubblicato degli interessanti reportage sull'evento, descrivendo quello che ha mostrato Cameron:

Cameron e il suo team hanno costruito appositamente un set, hanno ingaggiato attori e troupe per realizzare una scena di banchetto medievale e un duello per realizzare dei test che dimostrassero le differenze tra riprese e proiezione a 24, 48 e 60 fotogrammi al secondo.

Ha ingaggiato il direttore della fotografia di Titanic Russell Carpenter, che ha utilizzato cineprese digitali Red Epic, Arri Alexa, Phantom Flex ad alta velocità, e ovviamente il rig 3D Pace/Cameron.

Il commento di Slashfilm e Marketsaw è estremamente positivo. Spiega quest'ultimo:

Artefatti ed effetti stroboscopici che erano presenti nella proiezione a 24 fotogrammi al secondo (che vediamo tutte le volte che andiamo al cinema) erano quasi del tutto scomparsi in quella a 48, e non ve n'era traccia in quella a 60. Il risultato era davvero notevole, e ha superato le mie aspettative. C'era un grande senso di realismo, soprattutto nelle scene d'azione tra gli spadaccini. I film d'azione beneficeranno di questo approccio alla proiezione. Cameron ha anche mostrato una versione raddoppiando in post-produzione il numero dei fotogrammi, per dimostrare che lo slow motion rimane fattibile (ma non è elegante come girare ad alta velocità).

Slashfilm riporta la frase esatta di Cameron per definire questo approccio:

Se guardare un film 3D è come guardare fuori attraverso un vetro, con questa tecnologia togliamo il vetro e vi permettiamo di guardare la realtà.

Il sito sottolinea alcuni aspetti emersi durante la conferenza:

  • Cameron ritiene che non siano i proiettori a 4K il prossimo passo per il cinema digitale: la maggior parte dei film vengono realizzati in 2K, in particolare nella fase di post-produzione, dove si renderizza a 1 o 2K. Il futuro sarà girare e proiettare i film a un frame rate maggiore.
  • I 24 fotogrammi al secondo sono diventati uno standard per le riprese in 35mm negli anni 20 del secolo scorso, e causano effetti stroboscopici (sfarfallio o percezione non fluida della velocità e dei movimenti) durante movimenti di macchina. Si tratta di artefatti ai quali siamo tutti abituati, ma che rendono la resa visiva artificiosa. Aumentando i fotogrammi al secondo i movimenti diventano più fluidi, e l'effetto è quello di una maggior definizione. Spesso i problemi visivi dati dal 3D dipendono da questi artefatti.
  • Cameron stesso non è sicuro se sia meglio passare a uno standard di 48 fotogrammi al secondo o 60, quest'ultima è una tecnologia che viene già utilizzata per trasmettere lo sport in televisione negli Stati Uniti.
  • La proposta di Cameron, al contrario di quanto accaduto con il 3D (che tuttavia ha spinto moltissimo verso il passaggio al cinema digitale), dovrebbe essere di facile implementazione perché non richiede attrezzature costose né ai filmmaker nè agli esercenti cinematografici: le cineprese in alta definizione utilizzate per le riprese in digitale dispongono già della possibilità di girare fino a 220 fotogrammi al secondo, mentre i proiettori digitali di seconda generazione (quelli realizzati a partire da gennaio 2010) sono in grado di proiettare a frame rate molto alti. Le modifiche sono di tipo software.
  • Non ci saranno particolari costi aggiuntivi nemmeno nella post-produzione dei film: le riprese a 60 fotogrammi possono essere ridotte a 24 fotogrammi al secondo per la post-produzione, e ci sono software di gestione in grado di capire quali sono le scene che necessitano maggior lavoro (e quindi più fotogrammi) a causa dei movimenti e del pericolo di effetti stroboscopici, e concentrarsi su quelli.
  • Cameron ha accennato al fatto che Peter Jackson voleva girare Lo Hobbit a 48 fotogrammi al secondo, e che ha anche realizzato dei test, ma non ha potuto terminarli perché è stato male (ha avuto un'ulcera perforata due mesi fa), e questo gli ha impedito di convincere la Warner Bros. a girare il film con questa tecnologia.
  • Cameron girerà Avatar 2 e 3 in alta velocità, sicuro del fatto che nel frattempo proiettare a 48 o 60 fotogrammi sarà diventato uno standard. Al momento sta lavorando allo script, e le riprese non inizieranno prima di un anno e mezzo.

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