Il progetto di questa seconda serie di Spider-man, più aderente alla versione Ultimate dei fumetti, più adolescenziale e con un versante romantico decisamente più importante (del resto Marc Webb sembra essere stato preso proprio per questo), con il secondo film sembra compiersi maggiormente.
L'hipster Spider-man di Marc Webb stavolta è più convincente che nel primo episodio, finalmente a suo agio con il ruolo prende il posto che ha nei fumetti di scanzonato eroe di quartiere con problemi in borghese e il solito rapporto conflittuale con il tempo e i molti impegni delle due identità (in questo film poi il tempo è la chiave di lettura di tutto, anche se forse più nelle intenzioni dell'autore che nella realtà dei fatti). Perchè sembra che ancor più di prima Webb abbia scelto di fare un fumetto più che un film, di saccheggiare sempre più dalla dimensione visiva, dai dialoghi e da quel senso ...