Aspettando il Re
di Tom Tykwer
15 giugno 2017
Non è da Tom Tykwer un film come Aspettando il Re, forse per questo lungo tutti i suoi 98 minuti si avverte un certo disagio, speculare a quello del protagonista e (paradossalmente) molto centrato.
Tom Hanks aspetta in Arabia Saudita di incontrare il re per proporgli un affare per conto di una grande società. Aspetta in un paese con regole, tradizioni e funzionamenti diversi rispetto agli Stati Uniti che a lui appaiono assurdi ma nondimeno si fa in 4 per andare avanti fino a che lui, e gli spettatori, non si rendono conto che quello in cui è finito è il suo personale purgatorio e non sta aspettando il re ma di espiare le proprie colpe di un passato da spietato uomo d’affari.
Tom Hanks aspetta in Arabia Saudita di incontrare il re per proporgli un affare per conto di una grande società. Aspetta in un paese con regole, tradizioni e funzionamenti diversi rispetto agli Stati Uniti che a lui appaiono assurdi ma nondimeno si fa in 4 per andare avanti fino a che lui, e gli spettatori, non si rendono conto che quello in cui è finito è il suo personale purgatorio e non sta aspettando il re ma di espiare le proprie colpe di un passato da spietato uomo d’affari.
Non fosse per il fisico e la faccia di Hanks, capaci di portare anche le situazioni più assurde in un reame di plausibilità quotidiana, Aspettando il Re faticherebbe molto a sedersi vicino allo spettatore. Invece la maniera in cui questo immenso attore è sfruttato dal dinamismo di cui Tykwer contamina il film (che ...
Insicuro e a disagio, Aspettando il re ha un atteggiamento non diverso dal suo protagonista mentre cerca di trovare se stesso in terra straniera
È necessario attenersi alla netiquette, alla community infatti si richiede l’automoderazione: non sono ammessi insulti, commenti off topic, flame. Si prega di segnalare i commenti che violano la netiquette, BAD si riserva di intervenire con la cancellazione o il ban definitivo.