C’è sempre stata una regola non scritta ad Hollywood: il passato si rievoca per esaltare lo spirito americano, anche se per antitesi. Si racconta un evento glorioso o se si deve raccontare qualcosa di marcio, di sbagliato e di brutto, lo si deve fare battendosi il petto contriti e affiancando un personaggio puro in cui risiede la speranza di un domani migliore, qualcuno che riconosce il marcio e quel sistema lo combatte. Nel marcio nazionale insomma non c’è esaltazione né divertimento (l’esatto contrario del cinema italiano).

Solo negli ultimi anni è nato un genere completamente diverso, uno che si esalta nella demenziale e incredibile assurdità della realtà e del crimine che paga. Storie vere, raccontate per esaltarne il grottesco, con i costumi, la recitazione, i colori e il montaggio, un trionfo di falsità per mettere in scena tutto quello che va male o è andato male come se appartenesse ad un altro mondo, quello del cinema.
Tra i primi film a fondare questo genere è stato P...