Delepine e Kervern sono un mondo a parte.

Qualsiasi cosa questi due registi raccontino, anche il più banale viaggio di un padre e un figlio alla riscoperta del loro rapporto, dell’amore e del piacere della vita come esorcismo per la morte della moglie/madre, diventa una grottesca e scalcinata passeggiata nella disperazione comica. Qui i due prendono a calci Sideways e tutto il mondo delle sofisticate commedie enologiche. I loro protagonisti, sempre rigorosamente degli “ultimi”, decidono di passare due giorni in vacanza dentro al paradosso, girando il sud della Francia in un viaggio di vigneto in vigneto. Non solo però girano in taxi, coinvolgendo un tassista senza futuro come loro e finendo per spendere senza motivo migliaia di euro in tassametro, ma di tappa in tappa bevono vini presi nei supermercati o nei camioncini per strada. Eccezion fatta per il Saint Amour del titolo, comunque degustato con violenza e furia, maldestramente mascherata da raffinatezza.

Il mondo visto attraverso l...