Il Palazzo del Viceré
di Gurinder Chadha
12 ottobre 2017
Nel vedere un film indiano (o come in questo caso anglo-indiano) di stampo commerciale, si ha sempre la netta impressione che quella cinematografia sia l’ultima nella quale i film rispondano all’abusata e trita definizione di “macchina dei sogni”, e non degli incubi come l’abbiamo imparato ad intenderla noi a partire dagli anni ‘60 e ‘70.
Viceroy’s House racconta il complicato momento di passaggio all’indipendenza dell’India dal Regno Unito, la maniera in cui invece di un paese unito si sia optato per uno diviso a seconda delle religioni e lo fa con un gusto per i grandi sentimenti accoppiato a quello del resoconto storico classico, quello in cui i potenti sono ritratti nel dilemma di essere parte della grande storia.
Viceroy’s House racconta il complicato momento di passaggio all’indipendenza dell’India dal Regno Unito, la maniera in cui invece di un paese unito si sia optato per uno diviso a seconda delle religioni e lo fa con un gusto per i grandi sentimenti accoppiato a quello del resoconto storico classico, quello in cui i potenti sono ritratti nel dilemma di essere parte della grande storia.
A dirigere c’è Gurinder Chadha (di Sognando Beckham) che non nasconde i due concetti chiave del film: “La storia la fanno i vincitori” (lo recita un cartello che compare all’inizio) e che la sua famiglia è stata coinvolta nei massacri e negli esodi sanguinosi che quelle d...
La storia dell'indipendenza e della divisione dell'India Viceroy's House la racconta dalle sale di potere attraverso lo sguardo di inservienti e camerieri
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