Non si può che salutare con gioia l’arrivo al cinema degli sceneggiatori della televisione. In questo caso Dennis Kelly da Utopia (serie britannica) passa a Black Sea (produzione britannico-russa) sotto la direzione di Kevin Macdonald, il mestierante inglese per antonomasia degli ultimi anni, portandosi appresso tutto il buono e la complessità che in questi anni abbiamo riconosciuto alle produzioni per il piccolo schermo. Il risultato dell’unione dei due è infatti un film d’ineccepibile fattura, sorprendente scrittura (capace di gestire il ritmo tra accelerate e momenti di stasi), con più d’una scelta anticonvenzionale, perchè contrariamente al genere il suo asse creativo è nettamente spostato sulla sceneggiatura, quindi sull’intreccio, le svolte e gli scarti dall’usuale.

C’è dell’oro sul fondo del Mar Nero, era quello che Stalin inviò a Hitler prima dell’inizio della guerra e che non è mai arrivato a destinazione, affondato con il ...