Un protagonista il cui nome dà il titolo al film, un caso su cui una coppia di poliziotti indaga e una serie di famiglie e uno scenario naturalistico particolare e abbastanza infame della Francia. Ma Loute non è per nulla distante da P’tit Quinquin, film con cui due anni fa Bruno Dumont stupiva tutti grazie ad una esilarante vena di commedia in stile grand guignol. C’era così tanta potenza nel piccolo mondo ridicolo di Quinquin che quasi sembra essere travasata in Ma Loute, anche se questo nuovo film è in costume, ambientato nel nord della Francia ai primi del novecento tra una famiglia di cannibali raccoglitori di vongole e “traghettatori di persone” contrapposta ad una invece nobile e frivola.

La prima cosa che si nota è l’indubbia consapevolezza dell’operazione, se P’tit Quinquin suonava originale e selvaggio, un film con umorismo puro e partorito di getto, questo Ma Loute, pieno di star (Valeria Bruni Tedeschi, Fabrice Luchini e Juliette Bi...