C’è un momento in La Pazza Gioia in cui entrambe le protagoniste, due donne con problemi mentali riscontrati clinicamente, esprimono a voce alta il desiderio di morire. Al pubblico questo desiderio non arriva come uno shock perché il film in molti modi già ha suggerito che la loro parabola potrebbe avere questo finale. L’impressione è che, si fosse trattato di un film anglo-sassone probabilmente così si sarebbe concluso, tanto è presente un senso di fine incombente (non fosse altro che per la vicinanza di spirito di alcuni punti con Thelma & Louise). Lo stesso è anche sempre altrettanto chiaro che il film non avrà questa fine, perché il nichilismo non alberga in questo mondo, il mondo del cinema italiano tradizionale.

Paolo Virzì da sempre fa cinema italiano classico, porta sulle sue spalle un’eredità pesantissima e la mette in scena ogni volta cercando contemporaneamente di guardare avanti, a modo proprio cerca di portare avanti un’idea di cinema che lo pre...